Ce le vogliono far comprare usate, le auto elettriche!

Ce le vogliono far comprare usate, le auto elettriche!
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Con la finanziaria 2025 cambia la fiscalità dell'auto aziendale, ma questa modifica potrebbe avere impatti più generali che riguardano tutti
30 dicembre 2025

Passano i governi e cambiano le stagioni politiche, ma sembra proprio che in tema di tasse il motto resti sempre lo stesso “i soldi si vanno a prendere dove ci sono”, e l’automobile è sempre stato un luogo dove andare a pescare denari. Bolli e super bolli, accise sui carburanti, imposte di immatricolazioni, per non parlare di revisioni, autostrade, parcheggi e multe sono i tanti “ticket” che ci circola deve provvedere a pagare per poter utilizzare la sua auto, per il quale ha già comunque pagato l’IVA! Certo le tasse vanno pagate e chiaramente sarebbe meglio se in modo equo da tutti, ma il modo in cui le tasse sono pensate dovrebbe anche aiutare la crescita economica del paese e non solo rimpinguare le casse statali a discapito dell’economia nazionale. Purtroppo, il mondo dell’auto ha già visto imposte che alla fine si sono dimostrati recessive, e anche con la finanziaria 2025 ci sono buone probabilità che se ne aggiunga un’altra.

Stiamo parlando della modifica della tassazione per le auto aziendali. Modifica che porterà a un aumento delle imposte per tutti i dipendenti che hanno in dotazione una auto aziendale che non sia elettrica o plug-in. Proprio quest’ultime invece beneficeranno di una riduzione delle imposte, che sicuramente avrà impatti anche sulle scelte d’acquisto di auto da parte delle aziende.

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Le conseguenze del cambiamento

Ma andiamo con ordine, il fisco in Italia prevede che per le auto aziendali, date in uso ai dipendenti per usi professionali e personali, debbano essere pagate delle tasse per equilibrare il “vantaggio” che i dipendenti hanno rispetto a tutti i cittadini che invece hanno un’auto di proprietà. Non entreremo qui nella formulazione del calcolo dell’imposta, ma andando al sodo del cambiamento dal 2025 pagheranno meno tasse chi utilizzerà auto elettriche o plug-in, mentre chi utilizza auto endotermiche o anche full-hybrid vedrà le sue tasse aumentare. Tutto questo, nonostante già la vecchia tassazione prendeva in considerazione le emissioni di Co2, premiando le auto con basse emissioni. Da tempo quindi, per le auto aziendali, era presente nella fiscalità una certa attenzione per l’ambiente e alla riduzione di emissioni clima alteranti, ma ora la mannaia del fisco taglia questa aspetto e sposta tutti i vantaggi fiscali alle auto elettriche. Quindi? Lasciando perdere tutte le considerazioni sulla idoneità delle auto elettriche per l’utilizzo per scopi lavorativi anche riguardo i costi d’acquisto e di gestione, ma concentriamo l'attenzione sull'effetto che questa manovra avrà sul mercato. L'auto aziendale pesa quasi la metà delle immatricolazioni di auto nuove, e che per le sue specificità questo segmento di mercato, è anche il principale “produttore” di auto usate fresche, visto che le aziende per molteplici motivi, prediligono il noleggio all’acquisto. E la prassi del noleggio a lungo termine prevede che dopo tre o quattro anni le auto transitano dalle aziende al mercato dell’usato.

Quindi, con la nuova fiscalità sulle auto aziendali potremmo assistere a due scenari contrapposti. Il primo, se le aziende non cambiano tipologia di veicoli in uso, vedrà come risultato maggiori introiti all’erario come risultato dell'aumento delle tasse da pagate dai dipendenti e dalle aziende. Il secondo, se le aziende spostano le loro scelte verso le auto elettriche, tra qualche anno si troveranno molte più auto plug-in e elettriche usate sul mercato. Ma qui sta il problema, già oggi gli italiani non gradiscono molto acquistare auto a batteria usate, e ci sono ben pochi segnali che questo gradimento cambi presto. E allora? È facile prevedere che il prezzo dell’usato elettrico, già fortemente svalutato, scenderà ancora e che al contempo salgano i canoni di noleggio proprio per le auto elettriche. Quindi questa variazione di fiscalità sembra che non sia proprio un buon viatico per stimolare le vendite di automobili e aiutare aziende, lavoratori e produttori. Ma certo, per salvare l’ambiente tutto questo è un sacrificio necessario, forse. O forse, a pensar male, è un sacrificio necessario per salvare le casse dell'erario con qualche soldo in più di tasse, preso dai soliti noti.

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