CDP: nove miliardi per prendere Autostrade?

CDP: nove miliardi per prendere Autostrade?
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Arrivata l’offerta di Cassa Depositi e Prestiti ai Benetton per rilevare il controllo di Aspi
24 febbraio 2021

Improvvisa accelerazione (c’entra qualcosa il nuovo Governo?), dopo mesi tira e molla, trattative più o meno riservate, ripensamenti e deroghe temporali, nella delicata vicenda relativa ad Autostrade, uno dei dossier più scottanti ereditati da Mario Draghi, “regalo” del precedente esecutivo.

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Il CdA di Cassa Depositi e Prestiti avrebbe infatti deciso di mettere sul tavolo un’offerta “definitiva“ per ottener il controllo dell'88% di Autostrade, valore che potrebbe salire al 100% in caso di «esercizio del diritto di co-vendita da parte dei soci di minoranza di Aspi».

Secondo indiscrezioni, al momento non confermate ma neppure smentite, la cordata che oltre CDP comprende anche fondi pensionistici, società finanziarie e banche d'investimento straniere, ha alzato la posta, offrendo nove miliardi di euro (già scontati della manleva) per convincere Atlantia (e soci) ad accettare l’offerta. 

Nella nuova offerta, lo schema vede Cassa Depositi e Prestiti arrivare al controllo del 51% di Aspi, insieme ad altri investitori istituzionali italiani, mentre il restante 49% verrebbe diviso equamente tra i due fondi; a CDP resta la facoltà di cedere parte delle proprie azioni ad altri istituzionali, con cui mantenere congiuntamente la maggioranza della società.

La palla ora torna nel campo di Atlantia, il cui CdA si riunirà venerdì: sarà questo organo a fornire una prima indicazione, in attesa della decisione finale che spetta, come da statuto, all’assemblea dei soci della holding che fa capo alla famiglia veneta.

Intanto, la notizia ha fatto bene al titolo Atlantia, il cui valore è salito del 3%, confermandosi tra i più dinamici negli ultimi giorni del listino borsistico milanese.
 

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