Catania, operazione “Buche d’oro”: arrestati funzionari Anas e imprenditori

Catania, operazione “Buche d’oro”: arrestati funzionari Anas e imprenditori
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Dipendenti dell’ente intascavano tangenti per chiudere un occhio su lavori eseguiti parzialmente, condividendo i profitti illeciti con le ditte appaltatrici
18 ottobre 2019

Eseguivano male o non completamente lavori di manutenzione stradale su alcune strade statali della Sicilia, con la compiacenza di funzionari dell’Anas di Catania che per “chiudere un occhio” intascavano tangenti in denaro contante.

E’ questo il quadro che emerge dall’operazione “Buche d’Oro” della Procura della Repubblica di Catania, nell’ambito della quale sono stati tratti in arresto dalla Guardia di Finanza tre funzionari dell'Anas dell'area compartimentale etnea, mentre per un quarto funzionario connivente è scattata l’interdizione per un anno.

Domiciliari anche per quattro imprenditori di Palermo, Caltanissetta e Agrigento titolari di imprese siciliane specializzate nella manutenzione delle strade.

Secondo il quadro ricostruito dalla Procura della Repubblica, le imprese risparmiavano sui lavori di riparazione fino al 20% dei costi, che veniva poi diviso con i complici responsabili della vigilanza dell’Anas. I lavori di rifacimento eseguiti parzialmente comportavano nel giro di poco tempo ulteriori interventi. Così il sodalizio criminale traeva illecitamente profitto dalle buche, che diventavano “d’oro”.

Lo scorso 20 settembre erano scattate le misure cautelari per alti tre funzionari dell’Anas di Catania e per un imprenditore, sorpresi a scambiarsi negli uffici dell’ente “mazzette” per un totale di 10.000 euro.

«Anas comunica che ha provveduto a sospendere i tecnici arrestati e a bloccare l’erogazione degli emolumenti mensili. Inoltre, la Security di Anas, con il supporto di un gruppo di ingegneri della Direzione Generale, in stretto contatto con la Guardia di Finanza, sta effettuando controlli a tappeto sui lavori oggetto delle indagini avvalendosi di apparati tecnologici del Centro Ricerche di Cesano di Anas, al fine di verificare, anche ai fini della sicurezza delle infrastrutture, se sono stati rispettati la qualità e la quantità dei materiali previsti, nonché quant’altro previsto dai capitolati di appalto.

Anas sta anche verificando se le imprese appaltatrici coinvolte nelle indagini siano impegnate, o lo siano state in passato, in altri interventi sull’intero territorio nazionale, che saranno anch'essi sottoposti a verifiche, e di fronte ai sofisticati atti criminali messi in campo dai funzionari coinvolti e dalle imprese, l’Azienda sta avviando ulteriori e ancora più incisive attività di controllo interno», ha specificato in una nota Anas, che ha annunciato la costituzione di parte civile nel processo e il licenziamento dei soggetti coinvolti.

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