Caso Volkswagen: ecco tutti i modelli incriminati dallo scandalo diesel

Caso Volkswagen: ecco tutti i modelli incriminati dallo scandalo diesel
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Presto in Italia partirà una campagna di richiamo per sistemare le centraline VW "taroccate". Ma quali sono i modelli truccati? Si va dalla Golf alla Passat, passando per Skoda, Seat e Audi
28 settembre 2015

Volkswagen cerca di correre ai ripari dichiarando che tutti i nuovi modelli Euro 6, ovvero quelli immatricolati dal primo settembre 2015, “non sono assolutamente interessati” dal fenomeno delle centraline truccate”.

 

Intanto però anche il mercato italiano viene toccato direttamente dallo scandalo “dieselgate”, a tal punto che VW Italia ha deciso di bloccare la vendita alcune migliaia di vetture già consegnate ai concessionari della Penisola.

 

Si tratta di modelli ancora omologati Euro 5, quindi in data precedente al primo ottobre di quest’anno, dei marchi Volkswagen, Seat, Skoda e Audi, tutti equipaggiati con il 2.0 TDI EA 189.

Quali sono i modelli incriminati?

Ma vediamo più nel dettaglio quali sono i modelli che nel corso degli anni sono stati equipaggiati con questo motore.

 

Per quanto riguarda il marchio Volkswagen troviamo Maggiolino, Sharan, Touran, Golf VI (2008-2012), Passat VII (2010 - 2014) e Tiguan (2007-2015). Seat invece equipaggiava con l’EA 189 Leon, Altea e Alhambra, mentre Skoda lo montava su Yeti, Octavia e Superb. Coinvolta però anche Audi con i modelli A3, A4, A5, A6, TT, Q3 e Q5.

 

Ricordiamo ancora una volta che i modelli coinvolti sono soltanto quelli Euro 5, mentre per ora, secondo quanto dichiarato dalla Casa, non deve preoccuparsi che è già in possesso di una Euro 6 (o di un modello comunque precedente all’entrata in vigore dell’Euro 5).

Cosa deve fare chi ha un’auto coinvolta nello scandalo?

Tutti coloro che sono in possesso di un’auto del Gruppo Volkswagen equipaggiata con il 2.0 TDI EA 189 Euro 5 verrà al più presto contattato dalla concessionaria di riferimento per un’opera di richiamo. A quel punto la centralina “truccata” verrà aggiornata e ripulita dal software incriminato. Naturalmente i clienti non dovranno sostenere alcuna spesa per il richiamo, che sarà totalmente a carico della casa madre.


Per capire se il proprio motore è proprio quello in questione la cosa più semplice è guardare i dati riportati nel libretto di circolazione e, nel caso, il numero di telaio. Se il motore è un 2.0 TDI e l’auto è stata immatricolata tra settembre 2009 e settembre 2015 è probabile che si riceverà la lettera di richiamo.

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