Case Cantoniere: ospiteranno ostelli e ristoranti

Case Cantoniere: ospiteranno ostelli e ristoranti
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Parte il progetto di Anas, Ministero dei Beni Culturali e dei Trasporti e Agenzia del Demanio per farle rivivere. Saranno affidate a giovani imprenditori per valorizzare il territorio
18 dicembre 2015

Tetto spiovente, muri rosso pompeiano, le case cantoniere dell'Anas fanno ripensare l'automobilista all'Italia del passato, quella in cui anche un semplice magazzino con annessa abitazione destinata agli addetti della manutenzione delle strade, i “cantonieri”, erano costruite con un certo buon gusto. 

 

Costruite dopo la seconda metà dell'800 e spesso situate in angoli molto belli del Bel Paese, in Italia se ne contano 1.244 e sono di proprietà del Demanio ma sono gestite ancora dall'Anas. Almeno quelle ancora utilizzate, che sono 594. Più di 600 case cantoniere, infatti, sono state dismesse negli anni '80 perché ormai rese superflue dalle squadre di manutenzione mobili e negli anni 2000, con il passaggio della gestione di molte strade da Anas agli Enti locali. 

 

Oltre 650 hanno però le potenzialità per essere ristrutturate e destinate ad ospitare strutture funzionali alla valorizzazione turistica del territorio. Potrebbero insomma diventare begli ostelli, ristoranti o botteghe con specialità enogastronomiche o artigianali da far gestire a giovani imprenditori, selezionati sulla base dei loro progetti. 

Il progetto

E' quanto prevede l’accordo di collaborazione tra Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ministero delle Infrastrutture ed Agenzia del Demanio, che mira alla riqualificazione delle prime 30 case cantoniere. Secondo il progetto presentato a Roma, Anas si farà carico dell'eventuale ristrutturazione dell’immobile e definirà lo standard di servizi che dovranno essere resi disponibili. Il progetto pilota sarà pronto entro il 30 giugno 2016 e subito dopo partiranno i relativi bandi per l'assegnazione. 

 

Si partirà dalla via Francigena e dal tracciato dell’Appia antica. Successivamente saranno compresi il Cammino di Francesco (La Verna-Assisi), il Cammino di San Domenico, il Circuito del barocco in Sicilia, la Ciclovia del Sole (Verona-Firenze) e la Ciclovia Ven.To (Venezia Torino), per un totale di 150 case cantoniere che vivranno una seconda vita. 

casa cantoniera (3)
Le case cantoniere sono 1.244. Furono costruite a partire dalla seconda metà dell'800, ma oggi oltre la metà sono inutilizzate

Come nascono le Case Cantoniere

Il Regio Decreto del Re di Sardegna, Carlo Felice, del 13 aprile 1830 istituisce la figura del cantoniere, affidandogli il compito di manutenere e controllare un ‘cantone’ della strada (un tratto di 3-4 chilometri). Per svolgere questi incarichi i cantonieri dovevano abitare in case site ai margini di ciascun cantone. Nasce così la Casa Cantoniera. 150 anni dopo la funzione della figura del cantoniere viene modificata ed aggiornata. Nel 1982 viene introdotto il “Regolamento dei Cantonieri” che cancella il vecchio concetto di “cantone” e introduce “squadre, nuclei e centri di manutenzione’ dotati di personale e mezzi”. 

Del Rio: «Case cantoniere per un altro modo di viaggiare»

«Oltre a garantire servizi e infrastrutture di trasporto efficaci, veloci e intelligenti, vogliamo in questo modo evidenziare anche un altro modo di viaggiare, più lento e sostenibile, più attento al paesaggio, alla sosta, alle emergenze storiche e culturali. Con la firma di questo protocollo, le Case Cantoniere di Anas ritorneranno ad essere simbolo positivo di un’identità italiana diffusa di accoglienza e di relazione tra le persone», ha detto il Ministro dei Trasporti Graziano Del Rio

 

«Grazie alla voglia di fare di chi saprà cogliere questa opportunità, luoghi oggi abbandonati diverranno ostelli, ciclofficine, punti di ristoro per tutti quei viaggiatori che vogliono scoprire l’Italia al giusto ritmo», ha commentato il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini

 

«Il nostro patrimonio immobiliare rappresenta un valore sociale ed economico di fondamentale importanza per il Paese che, attraverso l’avvio di concrete iniziative di riqualificazione, può costituire un fattore di crescita per l’economia e per l’occupazione», ha sottolineato il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani.  

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