Caro benzina? Ed io vado a legna!

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Combattere con l'ingegno l'impennata dei prezzi dei carburanti: quasi un secolo fa, in Valsugana fu sperimentata l'auto che utilizzava carburante vegetale
18 febbraio 2022

È una provocazione, chiaro, una modo simpatico per rendere meno dura la realtà della “verde“ arrivata a superare i due euro a litro: spulciando nell'album dei ricordi, il sito ildolomiti.it ha tirato fuori una bella storia che quasi un secolo fa, e per vicende non analoghe ma similari, vide protagonisti alcuni abitanti della Valsugana.

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Erano gli anni '30, con l'Italia sanzionata dalla Società delle Nazioni per l'invasione dell'Etiopia e quindi alle prese con la scarsità di prodotti essenziali, come il carburante: dovendo aguzzare l'ingegno per fronteggiare la situazione, tre giovani del luogo (il valsuganotto Egidio Battaini, il meccanico Enrico Holzhauser e Luigi Taddei) decisero di riconvertire la una Fiat 501 usando un gasogeno, il dispositivo capace di produrre gas a partire da una massa solida, in questo caso legna di faggio sminuzzata.

La storia, portata alla luce qualche anno fa da Ennio Lappi, appassionato ricercatore, fa riemerger uno spaccato d'Italia in cui l'inventiva sopperiva all'emergenza: i tre costruito un gasogeno utilizzando pezzi recuperati da vecchi mezzi militari, lo applicarono nella parte posteriore della vettura.

Come detto, si utilizzava legna di faggio sminuzzata, che bruciando produceva un gas a sua volta impiegato come sostituto della benzina per far funzionare il motore.

Stando a quanto riportato da riviste dell’epoca, l’auto così modificata fu collaudata sulle strade dalla Valsugana e affrontò anche la salita del monte Bondone a Trento, anche se ovviamente le prestazioni erano molto inferiori ai veicoli mossi da benzina.

Interessante il dato dei consumi: 25 chili di legna sminuzzata erano sufficienti a coprire circa 100 chilometri, con una velocità massima di circa 70 km/h.

La vettura “a legna“ fu utilizzata dal suo proprietario per diversi anni, durante gli spostamenti per lavoro, ma non risulta abbia trovato imitatori: ma chissà che oggi invece l'idea non torni di moda...

Staremo a vedere!

(photo courtesy ildolomiti.it)

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