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A quasi un mese dall'arresto di Carlos Ghosn in Giappone, il pubblico ministero del tribunale di Tokyo ha formalizzato l'incriminazione per l'ex numero uno dell'Alleanza Nissan-Renault. Ghosn, 64 anni, è accusato di aver violato i regolamenti finanziari sui compensi e di altri illeciti finanziari commessi per almeno cinque anni, fino al 2014. Non solo: gli investigatori hanno presentato un altro mandato di arresto per ulteriori violazioni commesse dal 2014 ad oggi.
Formalizzata anche l'incriminazione di Greg Kelly, direttore generale di Nissan, in carcere dal 19 novembre scorso come Ghosn. Ghosn e Kelly potrebbero essere detenuti fino a fine dicembre. Stando alle accuse dei magistrati giapponesi, Ghosn avrebbe sottostimato i propri compensi di 5 miliardi di yen, circa 39 milioni di euro. Sia Ghosn che Kelly si professano innocenti, come riportato da diversi media nipponici.
Anche Nissan è finita nel mirino del pubblico ministero: la casa nipponica è accusata di aver sottostimato la retribuzione di Ghosn in diversi documenti. Nissan ha confermato la propria incriminazione e quelle di Ghosn e Kelly in una nota stampa. "Nissan continuerà i suoi sforzi per rafforzare la sua governance e la sua ottemperanza alle norme, fornendo informazioni corrette sull'azienda", si legge.