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Non ci sarà l'aumento delle accise sulla benzina previsto per l'1 ottobre 2015. E' l'effetto del decreto legge approvato con grande celerità dal Governo Renzi durante il Consiglio dei ministri che si è svolto stamattina a Palazzo Chigi.
L'aumento del prezzo dei carburanti è stato scongiurato grazie al maggiore gettito per le casse dello Stato previsto dalla proroga dei termini del provvedimento sul rientro dei capitali all'estero (la cosiddetta legge sulla “voluntary disclosure”), i cui termini sono stati spostati al 30 novembre per la presentazione delle domande e al 31 dicembre 2015 per la scadenza per l'integrazione della documentazione.
L'esecutivo ha così trovato la copertura necessaria per scongiurare l'aumento delle accise che inizialmente doveva essere assicurata da un altro provvedimento, quello dell'estensione anche alla grande distribuzione del meccanismo del “reverse charge”, ideato contro le frodi sull'Iva, ma che è poi stato bocciato dalla Commissione Europea. Dal provvedimento di Bruxelles ne era derivato un buco nei conti pubblici di circa 728 milioni di euro che sarebbe dovuto essere coperto dall'aumento delle accise.
All'ultimo momento, però, il CdM, ha trovato nella proroga dei termini della voluntary disclusore la copertura necessaria ad annullare l'incremento automatico delle accise sui carburanti previsto come clausola di salvaguardia per la mancata autorizzazione da parte della Commissione europea.