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Nonostante il prezzo del barile di petrolio sia calato dagli 80 dollari di maggio ai 66 odierni, il prezzo alla pompa dei carburanti continua a crescere. L'associazione dei consumatori Codacons avverte che in alcune stazioni del nord la benzina ha nuovamente superato i 2 euro al litro, prezzo che non si raggiungeva dal 2012.
Secondo Haimo Staffler, presidente dell’Associazione liberi distributori dell’Alto Adige, l’aumento del prezzo della benzina è dovuto alla concorrenza sleale dei distributori dell'Austria. Sull'autostrada del Brennero alla stazione di servizio Nogarole Rocca il prezzo della benzina servito, nei giorni scorsi ha raggiunto i 2,08 euro, mentre il Diesel è arrivato a quota 1,96 euro.
«E' un circolo vizioso e assurdo. L'Austria distrugge con un dumping sleale sul prezzo del gasolio ogni concorrenza, costringendo i distributori a sud del Brennero di alzare ulteriormente i prezzi, perdendo così ancora più clienti. Con i tir di lunga percorrenza, che hanno serbatoi da 1.600 litri, facendo il rifornimento in Austria risparmi anche più di 600 euro a pieno. In questo modo l'Austria attira tir da mezza Europa e poi si lamenta per l'aumento di traffico sull'asse del Brennero», lamenta Staffler.
In base all’elaborazione di Quotidiano Energia, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self service per la benzina è pari a 1,645 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,645 a 1,661 euro/litro (no-logo a 1,623). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,519 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,518 a 1,535 euro/litro (no-logo a 1,499).
Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è di 1,766 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,743 a 1,829 euro/litro (no-logo a 1,667), mentre per il Diesel la media è a 1,644 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie da 1,636 a 1,706 euro/litro (no-logo a 1,543). Il Gpl, infine, va da 0,644 a 0,663 euro/litro (no-logo a 0,633).
«Sull’Autostrada del Brennero i distributori hanno adeguato i listini alla pompa con prezzi che raggiungono 2,08 euro al litro per la benzina – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi –. I rincari però si registrano da settimane in tutta Italia, al punto che il nostro paese ha raggiunto il secondo posto in Europa per il prezzo del gasolio, secondi solo alla Svezia. Una situazione che impatta in modo pesante sulle famiglie, con rincari a cascata dei prezzi al dettaglio in tutti i settori, come certificato dagli ultimi dati Istat sull’inflazione».
«Il Governo aveva promesso un intervento sulle accise che gravano sui carburanti, ma finora nessun provvedimento al riguardo è stato annunciato – avverte Rienzi – . Salvini e Di Maio devono intervenire con urgenza perché rincari e speculazioni sui carburanti determinano conseguenze negative sull’intera economia nazionale. Basti pensare che senza il peso delle tasse, l’Italia crolla dal secondo al 17° posto in Europa per il caro-gasolio».