Carburanti: -63,1% dei consumi ad aprile

Carburanti: -63,1% dei consumi ad aprile
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Pesante contrazione della richiesta di benzina e gasolio in Italia nel secondo mese di lockdown: una riduzione che si traduce anche in minori entrate fiscali per lo Stato
15 maggio 2020

L’emergenza coronavirus impatta forte sulle dinamiche commerciali, a tutti i livelli: confermando una facile premessa vista la quasi assoluta cancellazione della mobilità privata, l’UP (Unione Petrolifera) ha reso noti  i dati relativi al consumo di carburante in Italia nel mese di aprile.

Dal consuntivo dell’associazione emerge che in quel periodo sono state consumate in Italia 2,7 milioni di tonnellate di petrolio, pari al -44,5% rispetto a quanto registrato ad aprile 2019, quando ne furono utilizzate 2.146.000 tonnellate in più.

I consumi di carburante, con un giorno lavorativo in più, sono inferiori al milione di tonnellate, di cui 0,2 milioni di benzina e 0,8 di gasolio (-63,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, valore medio determinato dal -73% della benzina e dal -60% del gasolio).

Ad aprile, l’UP ha registrato la crescita della domanda per alcuni prodotti, come il gasolio per il riscaldamento (+66% sul 2019, pari a 31.000 tonnellate in più) e quello agricolo (+51%, 74.000 tonnellate in più), mentre il dato in assoluto più negativo riguarda il carburante per aviotrazione, in contrazione del 92,4% rispetto ad aprile 2019.

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Nel consuntivo del primo quadrimestre dell’anno, il consumo di petrolio risulta in calo del 18,9% (-3.585.000 tonnellate) rispetto allo steso periodo 2020, con consumi totali di 15,4 milioni di tonnellate, dei quali 7,3 derivanti dal sistema autotrazione (benzina+diesel), il -27,6% sul 2019.

Le stime dell’Unione Petrolifera prevedono una decisa ripartenza dei consumi dei carburanti per autotrazione dal mese di maggio, in coincidenza ovviamente con l’allentamento progressivo delle misure restrittive del trasporto passeggeri e la quasi totale eliminazione dei blocchi alla circolazione.

La contrazione dei consumi di carburante ha riflessi diretti sull’economia reale: per le casse statali, il mancato incasso tra IVA ed accise ormai ha superato quota 3 miliardi di euro, visto che al disavanzo di marzo, stimato in circa 1,3 miliardi, si aggiunge quello di aprile, attestato a quota 1,85 miliardi.

Un “conto della serva“ basato sui dai del Ministero dello Sviluppo Economico, che nei giorni scorsi ha indicato in 0,974 euro per ogni litro di benzina venduto e 0,844 per il gasolio l’incasso derivante per lo Stato: gli oltre 2 milioni di litri totali erogati in meno alla pompa in aprile determinano un “buco“ superiore a 1,8 miliardi di euro.

La penitenza, però, dovrebbe essere quasi finita: nella nota che accompagna i dati di aprile, la UP si attende “una leggera ripresa per benzina e gasolio per il trasporto passeggeri con cali che, pur rimanendo rilevanti, mostreranno un recupero rispetto a quelli registrati in aprile”; l’associazione prevede un calo meno drammatico, intorno al 35% rispetto al 2019, che dovrebbe portare la perdita per le casse pubbliche sotto la soglia del miliardo di euro.
 

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