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E' caccia all'elenco dei seimila Comuni italiani, su poco più di ottomila, nei quali chi ha beccato una multa per divieto di sosta, o per altre infrazioni, da parte della polizia municipale potrà stracciare il bollettino postale e far finta di nulla.
E' bene precisare però che potrà fare a meno di pagare l'infarazione solamente chi in questo momento è in posesso di una multa vicina alla scadenza di 5 anni dal giorno in cui è stata accertata l'infrazione.
Tutto ciò perché dal prossimo lunedì 20 maggio Equitalia non sarà più incaricata della riscossione delle contravvenzioni. O meglio, come riporta oggi Il Sole 24 Ore, la riscossione coattiva che serve a convincere i più riottosi a pagare le multe e i tributi locali cesserà l'attività lunedì prossimo.
Equitalia, agente nazionale della riscossione che raccoglie le entrate anche per questi Comuni, ha scritto nei giorni scorsi ai sindaci per chiedere di non inviare più ruoli a partire dal prossimo 20 maggio. Dal 1° luglio, la legge prevede che Equitalia cessi le attività di riscossione per gli enti locali, per cui le nuove cartelle non avrebbero alcuna possibilità reale di arrivare in tempo alla riscossione e si trasformerebbero esclusivamente in costi amministrativi per i Comuni.
Come sempre, il caos normativo premia i furbi, che in questo caso sono rappresentati da chi non vuol pagare le multe o le altre tasse comunali (per esempio la tassa rifiuti). A proposito delle multe, ogni anno i Comuni scrivono verbali per oltre 1,3 miliardi di euro, ma soltanto l'80% di questa somma arriva in cassa nell'anno seguente alla data di accertamento.
“Equitalia, agente nazionale della riscossione che raccoglie le entrate anche per questi Comuni, ha scritto nei giorni scorsi ai sindaci per chiedere di non inviare più ruoli a partire dal prossimo 20 maggio”
Va poi ricordato che la legge prevede che un contributo della metà dell'importo incassato con le multe sia impiegato per promuovere a tutti i livelli la sicurezza stradale. Ora si sa che sono veramente pochi i Comuni che ottemperano a questa indicazione legislativa - e in misura percentuale ben inferiore al 50% del contributo - e va ancora ricordato che tre quarti degli incidenti e oltre il 40% dei decessi a essi connessi avvengono sulle strade urbane.
Che tipo di prevenzione verrà fatta se ci saranno ancora meno entrate? Nel frattempo le amministrazioni comunali si stanno organizzando per riscuotere direttamente le contravvenzioni. Ma in ritardo e sprecando risorse che sarebbero invece utili al miglioramento della sicurezza stradale. Con tutto ciò che di economicamente rilevante, dopo la fondamentale tutela delle persone, ne consegue.