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Le auto moderne sono così ricche di tecnologia e comfort da farci quasi dimenticare come erano quelle di qualche decennio fa. Alcuni elementi che una volta popolavano abitacolo e carrozzeria oggi sono scomparsi o rimpiazzati da soluzioni più al passo con i tempi. Ecco una lista di 10 cose che non vediamo (quasi) più nelle auto.
Un tempo i costruttori davano per scontato che ogni automobilista amasse accendere una sigaretta in viaggio, e l’accendisigari elettrico con il posacenere annesso erano parte integrante di ogni abitacolo. Oggi questi elementi sono diventati optional a pagamento – se disponibili – e spesso vengono sostituiti da prese USB o spazi portaoggetti. In un’epoca di crescente attenzione alla salute e di auto 100% smoke-free, l’accendisigari classico è diventato un reperto vintage. Oltretutto fumare sulle auto ne riduce sostanzialmente il valore dell'usato, tanto che oggi è comune leggere nelle inserzioni "appartiene ad un non fumatore".
Una ruota di scorta vera e propria, di misura analoga alle altre, era considerato una sorta di “kit di sopravvivenza” per ogni imprevisto, ma oramai è diventata una rarità. Le case automobilistiche, nell’ottica di ridurre costi, pesi e ingombri, sempre più spesso adottano kit di riparazione, ruotini di dimensioni ridotte o gomme run-flat che possono marciare anche da sgonfie. In più, le auto moderne sono progettate per essere il più efficienti possibile in termini di consumi ed emissioni. E così la povera gomma di scorta è stata definitivamente (o quasi) pensionata.
Chi non ricorda la soddisfazione di inserire il proprio compact disc preferito nel lettore dell’auto? Oggi, però, i lettori CD sono un ricordo per nostalgici. Grazie agli smartphone, al Bluetooth e ai servizi di streaming, le autoradio moderne hanno al massimo una porta USB o una connessione wireless. Gli ultimi baluardi del CD si trovano su auto un po’ datate, ma stanno sparendo rapidamente anche loro. Meglio così, visto che con vibrazioni, polvere e shock termici i CD player non vanno troppo d'accordo, si guastano spesso e sono quasi impossibili da riparare. E anche il CD stesso, specie se di bassa qualità, ha dimostrato di essere poco longevo.
La scena del passeggero che si affanna a girare la manovella per abbassare o alzare il finestrino è ormai un cimelio da pellicole anni ’80. Oggi quasi tutte le auto, anche le utilitarie più economiche, offrono i finestrini elettrici di serie. Persino dietro! E ammettiamolo: sbracciarsi per alzare il vetro quando il temporale arrivava improvviso non era certo il massimo della comodità…
Chi ha mai visto, da bambino, quell’asta telescopica che spuntava dal cofano o dal tetto, da tirare su e giù per trovare la stazione radio con meno interferenze? Ebbene, nell’era degli smartphone, del DAB e delle antenne integrate nella carrozzeria, quegi stili di metallo – a volte persino scomponibili in più segmenti – sono andati quasi tutti in soffitta. Ormai le antenne sono “pinne di squalo” compatte o addirittura incorporate nel lunotto e sono diventate molto più complesse visto che incorporano vari recettori, come il GPS, il 5G, la radio satellitare oltre alle trasmissioni broadcast digitali.
C’era un certo fascino nel guardare l’ago di un tachimetro meccanico salire di velocità in velocità. Oggi i cruscotti digitali regnano sovrani, con schermi LCD o OLED sempre più grandi e personalizzabili. Sono rimaste (poche) supercar che ancora offrono un contagiri analogico come tributo alla tradizione, ma il futuro è tutto digitale: più informazioni a colpo d’occhio e possibilità di cambiare grafica come si preferisce. In realtà proprio per strumenti come il contagiri la grafica "vintage" piace ancora molto ed è indubbiamente la più facile da leggere per un parametro che varia con rapidità.
Tirare quella leva e sentire il clic-clic-clic è un gesto che molti di noi associano alla “vecchia scuola” di guida. Il freno di stazionamento tradizionale, però, sta lasciando il posto al pulsante elettrico, più comodo, leggero e sicuro secondo i costruttori. Sarà anche più pratico, ma un po’ di nostalgia per la “tirata decisa” del freno a mano c’è sempre, anche se molti ne parlano bene perché permetteva di fare le derapate su fondi scivolosi.
Una volta era frequente vedere emblemi sporgenti, statue o indicatori di posizione fissati sul cofano (pensate alla celebre Stella Mercedes). Erano elementi di design e status symbol, ma anche potenzialmente pericolosi in caso di urto con un pedone. Con le normative sulla sicurezza e l’evoluzione dello stile, questi ornamenti quasi scomparsi sono diventati oggi loghi piatti o incastonati nella carrozzeria, decisamente meno vistosi.
Dall’enorme portachiavi pendente all’ultima tecnologia keyless il passo è stato sorprendentemente breve. Le chiavi fisiche per l’accensione o l’apertura delle portiere sono quasi un souvenir: ormai le auto si sbloccano con un telecomando e si avviano a pulsante. Molti modelli offrono persino la funzione di apertura tramite app sullo smartphone. Sicuramente comodo, ma vuoi mettere il brivido di girare la chiave e sentire il motore che si risveglia?
Chi non ha mai dimenticato il tappo del serbatoio sul tetto o a penzoloni dopo un rabbocco dal benzinaio? In molte auto moderne il tappo è stato rimpiazzato da sistemi “capless” a chiusura automatica, che ne eliminano la necessità e riducono il rischio di spargere odore di benzina in giro. Un altro piccolo, nostalgico inconveniente quotidiano che se ne va in nome della praticità.
Le auto cambiano, si evolvono e diventano sempre più sofisticate. Alcuni elementi che un tempo erano irrinunciabili oggi sono spariti dai cruscotti e dalle carrozzerie, lasciando a noi amanti dei motori un pizzico di nostalgia. Ma, d’altra parte, senza cambiamento non ci sarebbe progresso, e la storia dell’automobile è stata da sempre fatta di innovazioni e (a volte) bei ricordi da raccontare. Buona strada!