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Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre 2018 dovremo riportare le lancette indietro di un'ora. Si torna all'ora invernale, il che significa che farà buio prima, anche se si recupererà un'ora di luce del sole al mattino presto.
Quest'anno più che mai il cambio d'ora è un tema molto dibattuto: la Commissione Europea sta infatti valutando se rivedere le le attuali norme comunitarie, cioè la Direttiva 2000/84/CE che nel 2000 ha armonizzato i cambi d'ora negli Stati membri.
Secondo i risultati di un sondaggio lanciato da Bruxelles in estate, l'84% dei partecipanti (in totale 4,6 milioni di persone da tutti i Paesi membri) ha detto sì all'abolizione del cambio dell'ora. Attenzione però: ciò non significa che si manterrà l'ora solare o l'ora legale in tutta Europa. Vuol dire piuttosto che saranno i Governi dei singoli Paesi a decidere se mantenere tutto l'anno l'ora solare oppure l'ora legale.
Dato per scontato che il cambio d'ora da legale a solare è in sé è un evento piuttosto fastidioso per via dei pomeriggi più lunghi e con più luce solare (i cui benefici per la salute umana sono pressoché certi) che si accorciano, non mancano i sostenitori dell'orario estivo da una parte e dell'orario invernale dall'altra.
Il passaggio all'ora invernale e viceversa sembra infatti essere fonte di qualche problema dal punto di vista della sicurezza stradale: ad ogni cambio vengono alterati i livelli di melatonina (l'ormone che regola il ciclo del sonno in relazione all'alternanza giorno/notte), il che significa una maggiore sonnolenza per chi guida. Tali effetti negativi però scompaiono nel giro di pochi giorni.
In occasione di un'audizione organizzata dai servizi della Commissione nel 1993, l'AIT/FIA che rappresentava le organizzazioni del turismo e quelle dell'automobile, aveva indicato che l'ora legale favoriva non soltanto la pratica sportiva all'aria aperta, ma anche il turismo, sia durante le vacanze di breve durata che durante le cosiddette grandi vacanze e segnalava altresì una leggera diminuzione degli incidenti stradali durante alcune settimane in autunno e in primavera, grazie al fatto che guidare nelle ore di luce è più sicuro che in quelle notturne.
Insomma, il dibattito è ancora aperto, anche perché i benefici e gli svantaggi possono variare ampiamente a seconda della zona geografica. In Italia godiamo di un'ora di luce in più in estate verso sera, ma negli stati del Nord spostando le lancette di un'ora l'ora del tramonto può variare da circa le 21.30 in Germania alle 23 circa della Finlandia. Per questo nel Nord Europa sono maggiormente favorevoli a mantenere l'ora solare al contrario della maggiornaza dei cittadini degli Stati meridionali.
Fatto sta che il cambio d'ora potrebbe arrivare al capolinea tra circa un anno. Questo è quanto ha scritto la Commissione Europea lo scorso 12 settembre: «Al fine di consentire una transizione senza intoppi, la proposta prevede che ogni Stato membro notifichi entro l'aprile del 2019 se intende applicare in modo permanente l'ora legale o quella solare. L'operazione dovrebbe basarsi su un coordinamento tra gli Stati membri e su eventuali consultazioni e valutazioni a livello nazionale ed europeo.
L'ultimo spostamento obbligatorio delle lancette, per passare all'ora legale, si verificherebbe domenica 31 marzo 2019. Successivamente, gli Stati membri che intendono passare in modo permanente all'ora solare potranno effettuare un altro spostamento delle lancette domenica 27 ottobre 2019. Dopo tale data non sarà più possibile effettuare cambi stagionali dell'ora».