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Alla precisa scadenza dei sei mesi, visto che l'obbligo delle invernali era scatto il 15 ottobre scorso, è arrivato il momento di rimontare sulla propria vettura gli pneumatici estivi: dal 15 aprile, infatti, e fino al prossimo 15 maggio e salvo ordinanze particolari emesse dagli enti responsabili delle tratte stradali, è consentito cambiare gli pneumatici, nel caso si siano montati sulla propria vettura quelli invernali con codice di velocità inferiore rispetto a quanto riportato sulla carta di circolazione; chi invece avesse montati pneumatici invernali con codice di velocità uguale o superiore rispetto alla versione estiva estivo potrà provvedere al cambio anche in tempi successivi.
Visto che l'operazione di adeguamento degli pneumatici alle condizioni stagionali è spesso fonte di preoccupazione negli automobilisti, ricordiamo che anche in estate è possibile mantenere gli pneumatici invernali (quelli identificati con il simbolo del fiocco di neve e della montagna) sulla propria vettura, senza incorrere in sanzioni, al contrario di quanto accade invece nella stagione fredda se non si montano le gomme invernali (dette anche meno correttamente "termiche") o se non si portano a bordo le catene da neve, quando si guida su strade per le quali vige l’obbligo di dotazioni invernali.
L'unica regola da rispettare è che gli pneumatici invernali che si vogliono utilizzare anche in estate devono avere come caratteristica una delle misure omologate presenti sulla carta di circolazione della vettura e un codice di velocità pari o superiore a quelli indicati sul libretto (non inferiore o comunque mai inferiore alla lettera “Q”, che indica una velocità massima di 160 km/h).
Chi in occasione di un controllo da parte della Polizia Stradale fosse trovare a guidare anche dopo la scadenza del 15 maggio una vettura con pneumatici invernali con un codice di velocità inferiore a quanto riportato sulla carta di circolazione, secondo quanto prescrive l’art. 78 del Codice della Strada rischia una multa da 430 e ben 1.731 euro, cui si aggiunge il ritiro della carta di circolazione della vettura.
L'occasione del cambio gomme è utile per ricordare alcune buone pratiche per l'automobilista responsabile: intanto, visto che dalla corretta scelta degli pneumatici dipende la sicurezza per chi è a bordo dell'auto, con l’aumento delle temperature è consigliabile utilizzare coperture estive, che non si surriscaldano troppo e garantiscono migliori prestazioni per tenuta di strada, frenata e guidabilità, consumi ridotti e risparmio di carburante, oltre ad un non trascurabile vantaggio in termini di comfort acustico. Questo principio è ancor più importante per le auto ad alte prestazioni ma anche per le auto elettriche, più pesanti e con molta coppia, che tendono a sollecitare molto il battistrada e con le alte temperature possono consumare precocemente una gomma invernale.
Gli pneumatici quattro stagioni rappresentano una scelta di compromesso, perché pur non uguagliando le prestazioni dei modelli estivi e invernali, si possono utilizzare tutto l’anno senza ricorrere al cambio gomme stagionale, ricordando di rispettare in ogni circostanza l’indice di velocità indicato sul libretto di circolazione della vettura.
Un compromesso magari giustificato vivendo in zone in cui l'inverno non morde e se si fa un uso poco esasperato dell'auto, come il tragitto casa-lavoro in città, ma che appare meno convincente se scelto da chi trascorre tutti i weekend sulle piste da sci e, con le stesse gomme, vuole andare al mare a Ferragosto, con la colonnina del termometro che supera costantemente i 40 °C all'ombra.
Importante, infine, è il costante monitoraggio del degrado delle coperture: infatti, l’usura del battistrada ed in generale il deterioramento del pneumatico determina un netto peggioramento delle prestazioni e un drastico calo nella tenuta di strada, elemento quest'ultimo strettamente dipendente dalle condizioni del battistrada che come stabilisce il Codice della Strada, non dev'essere inferiore a 1,6 mm.
E se il mancato rispetto di tale limite comporta sanzioni in occasione dei controlli, va ricordato che già con spessore di battistrada inferiore ai 3 mm le prestazioni degli pneumatici iniziano a perdere di efficienza, generando perdite di aderenza specie in presenza di condizioni climatiche avverse, quando si verifica il pericoloso fenomeno dell'aquaplaning. dove il pneumatico, incontrando superfici allagate d'acqua, non riesce ad espellerla da sotto il battistrada e inizia letteralmente a galleggiare, facendo perdere direzionalità e tenuta all'avantreno.
Il cambio gomme è particolarmente importante anche perché in tale occasione si deve controllare l’usura del battistrada, la presenza di tagli e danneggiamenti e ripristinare l’idonea pressione di gonfiaggio unitamente all’equilibratura e convergenza. Va poi ricordato che anche le gomme hanno una "classe energetica": l’utilizzo di gomme di classe A o B, rispetto a una gomma di classe E, sia per resistenza a rotolamento che aderenza su bagnato, permette da un lato di risparmiare carburante e dall’altro di ridurre sensibilmente gli spazi di frenata.