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Dall'Automotive Dealer Day 2022 di Verona, il ministro Giorgetti apre a una correzione degli incentivi al cambio auto per come li conosciamo ora. Conosciamo per modo di dire, visto che devono ancora partire nella pratica. Il nodo più facile da sciogliere, accontentando parecchi enti e associazioni, è quello di dare il bonus anche alle aziende e non solo ai privati.
Si parla di piccole e grandi, di noleggiatori, di chi insomma mette il turbo alla rivendita auto per certi segmenti. Altrimenti con il privato ci vedremo ordini con incentivo per segmento A e B, soprattutto, con qualcuno che osa il C-SUV magari alla spina e pochissime elettriche. Giorgetti appoggia, ma chiede supporto al ministero dell'Economia. Come dire: io aiuto chi deve cambiare vecchie auto nel piccolo e ha davvero bisogno di quei soldi, non tutta l’industria.
In ogni caso pare pronta la deroga al limite dei 180 giorni tra l'ordine e la consegna dell’auto presa con il bonus. Poi si vedrà se inserire partite IVA e aziende in quale modo, perché la coperta già non è grande e da qualche parte deve lasciare spazio scoperto. Almeno la abbiamo, dicono in molti qui ad ADD. Altro tema che si attende corretto dal governo, a breve, grazie anche a Draghi, è la fiscalità dell’auto.
Con aziende che tornano ad aver convenienza a prender auto nuove di fascia alta, come era un tempo, arrivano anche veicoli meno “stressati” di quelli attuali sul mercato usato. Logico, ma non scontato. Un incentivo alle euro6 usate per tutti, già non sarebbe male.