California USA, Il dramma dei senzatetto anche a L.A.: per le strade della città americana non solo ZEV autonomi, star di Hollywood e auto da sogno [foto gallery]

Pubblicità
In California, dove l’immaginario vede un mondo dorato, pieno di auto da sogno personalizzate e star dei cinema, il Coronavirus blocca quella mobilità fino a ieri frontiera dello zero emissioni e rende più visibili gli homeless, a Los Angeles. Auto e Van di ogni tipo, non le tanto incentivate Tesla elettriche, valgono come alloggio di emergenza mentre gli spostamenti nazionali scendono meno che in Italia
6 aprile 2020

Se in Italia il governo parla sempre di numeri sanitari, che arrivano dagli ospedali ogni giorno di questo drammatico ventiventi, la California “dei sogni” e dei veicoli a zero emissioni (ZEV) connessi, autoguidati, conta oltre i malati e i defunti per Covid anche i propri uomini sulle strade. Non i trasgressori alla guida, ma i più disagiati: i senzatetto.

Per come il Coronavirus si sta abbattendo sugli USA, in difficoltà, sulle strade dove l’immaginario italiano spesso vede transitare macchinoni fuoriserie o mezzi elettrici connessi, ci sono ora molte persone “sole”. Molte più di quanto si pensi associando la California a Elon Musk o alle frontiere di guida autonoma presidiate sia da Case sue rivali, come BMW, JLR, Honda e Hyundai; sistemisti, come Bosch, Valeo e Continental; ma anche da colossi extra-settore come Google Waymo, Samsung, Amazon, Apple e persino i cinesi di Didi Chuxing. Di tutti quei progetti futuristi per l’auto connessa e autoguidata, rigorosamente a (teoriche) zero emissioni, che toccavano le strade della California fino all’altro ieri, abbiamo spesso parlato in questi anni. Ora però, causa il Covid, non sono intelligenze artificiali dentro auto del futuro, bensì uomini e donne, i protagonisti da rilevare nelle stesse zone degli USA.

Vivono, con una loro dignità e modi spesso diversi da quelli dei nostri poveri italiani, in tende, in auto, furgoni e camper, o persino su imbarcazioni. Sono l’altra faccia della medaglia che ora è totalmente esposta, non più coperta sotto quella parte più luccicante da evidenziare nei comunicati pre-ventiventi.

Immagine: Rachel Bujalski
Immagine: Rachel Bujalski Rachel Bujalski
Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Dormire in auto

Una stima del governo californiano, parla di circa 60.000 senzatetto che vivono nello stato americano e potenzialmente possono essere investiti dal dramma sanitario del Covid, senza le dovute cautele. Parlando di veicoli fermi per blocco circolazione, ma sempre utili, un’altra stima californiana ci dice che sarebbero ben 16.000 le persone oggi “alloggiate” in un’auto, van o altro mezzo, in quel di Los Angeles. Questi numeri a quattro zeri, a noi italiani pur avvezzi a notare le persone bisognose nelle nostre grandi città, potrebbero far riflettere. A queste persone, che normalmente hanno un proprio difficile equilibrio nel mezzo della società californiana, mancano ora luoghi sicuri cui appoggiarsi, durante l’epidemia che potrebbe far collassare sanità e società, peggio che da noi.

Quelli che se pur esistono, di luoghi, sono chiusi per le restrizioni imposte dal governo. L’opera dell’ente locale californiano però non è assente e in questi giorni, per le strade di L.A. dove sono sparite Ferrari e Lamborghini con personalizzazioni eccentriche, si contano invece nuovi servizi igienici e punti per lavarsi. Sono dei bagni mobili, come quelli in uso per concerti o veri e propri spogliatoi con doccia. In questo momento, a L.A. i parcheggi più gettonati non sono certo quelli di locali alla moda o ville da sogno, che ospitano feste colme di VIP. Non si vedono limousine che fanno scendere file di star da cinema o pseudo tali. Al contrario, punti come il Safe Parking e organizzazioni come The Shower of Hope, offrono parcheggio libero a chi dorma nel proprio veicolo la notte, con tanto di accesso a servizi igienici allestiti in strada.

Immagine: Rachel Bujalski
Immagine: Rachel Bujalski Rachel Bujalski

California: dream?

La quantità di senzatetto che si può vedere concentrata e protagonista sulle strade di Los Angeles in questi mesi del 2020 è impressionante, ci spiega chi lavora come fotoreporter. Nomi di quartiere che per noi lontani potevano identificare luoghi attraenti e ricchi, in cui magari permettersi una volta nella vita vacanza con noleggio di una muscle-car locale, come Chevrolet o Ford, sono invece pieni di umile povertà. Silenziosa, quasi muta nei nostri confronti, di italiani abituati a sentire lamentele di altro tono, urlate davanti a una camera appena ci siano mancanze di supporto dal nostro Stato. Abituati spesso a idealizzare, quanto ci viene proposto da contenuti confezionati nei decenni per il consumismo globale. Il centro città stesso, quartieri come Venice o Echo Park. Di certi luoghi da lontano potevamo conoscere gli spunti social, i locali, negozi e trend modaioli. Cose leggere di cui raccontano spesso hashtag nei social e brochure di tour operator, sempre sposate a quel rombo V8 da sogno americano di sottofondo, se si amano le auto. Mischiato ai buongustai con il V10 o V12 europeo, di una sportiva vera.

Ma il dramma del Covid, in California, oggi spegne certi riflettori come anche certi poderosi motori che rombano di norma sulle strade. Un appiattimento di sensazioni che accomuna spazi meno elitari a Los Angeles, come Eagle Rock e parti del fiume San Gabriel. Se da noi la polizia municipale passa con i megafoni e la voce registrata di un sindaco, a ricordare di stare in casa, nella Los Angeles del 2020 le forze dell’ordine hanno dovuto anche sgomberare certi accampamenti, non regolari, privi delle minime condizioni igieniche. Gettando al contempo nel disordine persone che vi erano abituate, a quella logistica dell’ombra, a margine della mobilità da noi spesso idolatrata.

Immagine: Rachel Bujalski
Immagine: Rachel Bujalski Rachel Bujalski

Trend e incentivi

La California, che per prima da mezzo secolo vara e migliora certe regole sulle emissioni delle auto. La California che da ispirazione di nome a molte bellissime canzoni, auto e moto anche europee, o italiane (Volkswagen, Ferrari o Guzzi). La California che ha sulle sue strade auto elettriche, connesse e autonome, ben incentivate fino a 7.000 $ (quelle a idrogeno, ma contano anche il listino e il reddito acquirente). La California che sa mettere sul piatto anche investimenti per infrastrutture relative agli EV. Di fronte a quell’esempio positivo, di libertà e mobilità lungimirante, variegata, nel 2020 il Coronavirus contrappone però la difficoltà delle abitazioni, per chi vive da quelle parti.

Tra le immagini della foto gallery, uno dei senzatetto è un ex-tecnico automobilistico, rimasto senza lavoro. Nei racconti di chi si accampa sotto i ponti a margine delle strade, si può sentire di come anche in quei luoghi regni il malcostume di certi automobilisti, nell’infastidire volutamente i senzatetto prendendosi beffa di loro. Dalle interviste fatte a queste persone però, contrariamente a quanto si possa pensare, emerge mediamente la voglia di uscire dalla condizione di senzatetto. Sostituire la vita per strada o in un veicolo, imposta spesso da una povertà sopraggiunta in età adulta, con quella in un luogo da chiamare casa.

Ma in questa California, dove vive circa il 12% della popolazione USA e le nuove auto s’immatricolano solo se sono super green, con emissioni ridottissime da sistemi abbattimento più evoluti di quelli europei, non ci sono alloggi. Non quelli per accogliere tutti i bisognosi, impoveriti dalla crisi. Ci sono invece molte case da oltre mezzo milione. Il risultato della tendenza negativa esasperata dall’epidemia, porta oggi a contare palesemente, vedendolo protagonista delle strade a motori spenti, quel quarto di popolazione californiana che è senza fissa dimora.

Anche in questo caso si potrebbe parlare allora di picco, d’inversione tendenza auspicabile. È quella che molti si augurano non solo per i malati negli ospedali, ma anche per il mercato delle abitazioni fisse, al momento ancora troppo distanti da queste persone che vivono di rifugi momentanei.

Vip da L.A. 2019, con auto premium elettrica tedesca (Robert Downey Jr. Audi e-tron GT)
Vip da L.A. 2019, con auto premium elettrica tedesca (Robert Downey Jr. Audi e-tron GT)

Quali auto e quanto si muovono

Abbiamo lasciato a fine pagina, le note automobilistiche della Los Angeles 2020. Più vicine al settore ma meno pesanti oggi e a livello umano, di quanto invece descritto sopra. I dati dell’ultimo anno sul mercato a quattro ruote locale, ci mostrano come alla fine quanto “ci passa” oltre oceano il classico mito, è distante dalla realtà. Le auto più vendute non solo delle supercar a stelle e strisce, o dei poderosi Pick-Up, ma delle generaliste giapponesi. Mezzi più semplici e meno onerosi nel lungo termine, a volte in formato SUV: Honda Civic, Toyota Camry e RAV4, poi Mazda CX-5 e Honda Accord. Sono queste le auto più acquistate, mentre contando solo le berline di livello, emerge Tesla, a discapito di modelli premium anche europei. In quanto a colore, la fantasia locale popola le strade di L.A. con vetture in maggior parte bianche e nere, sul podio delle tinte più gettonate il grigio.

Il trend delle vetture a zero emissioni, è oggettivamente più vigoroso qui che da noi, con crescita costante di oltre il 30% da anni e una fetta di circolante che puntava, prima dell’epidemia, al 10%, 15% contando le auto ibride. Intanto, nelle prime settimane di restrizione alla mobilità statunitense, la California patria di Tesla, riduce gli spostamenti ma non troppo. Una stima sulle geo-localizzazioni (Unacast) parla di circa -40/55%, secondo le zone. Con picchi di riduzione movimento in strada del -65% in luoghi come le contee Marin, San Francisco, San Mateo e Santa Clara. A fare meglio della California, nel senso di americani che restano a casa, con motori spenti, ovviamente Washington DC. Mentre i più girovaghi degli USA, a oggi, restano gli abitanti del Wyoming, dove densità di popolazione e casi Covid sono meno elevate.

Dopo gli annullamenti di Ginevra, Francoforte e Parigi, resta ancora il Salone auto di Los Angeles, per il 2020?
Dopo gli annullamenti di Ginevra, Francoforte e Parigi, resta ancora il Salone auto di Los Angeles, per il 2020?

Primo Salone?

Chissà cosa ci sarà proposto, dalle Case auto e dagli attori di mobilità, per il prossimo LA Auto Show programmato a fine novembre 2020, quello che pochi mesi fa ha premiato Corolla e CR-V come veicoli più green del 2019. La rivoluzione è in atto più di prima, ma forse con priorità e orizzonti differenti. Quello di Los Angeles 2020 potrebbe essere, insieme a Pechino, un primo salone dell'auto di un certo, comunque ridotto rispetto a prima, peso che vedremo dopo l'inizio dell'epidemia mondiale.

Pubblicità