C3 Max @CIVM 2016, Gubbio: nuovi record di categoria...e di passione!

Pubblicità
Il nostro Emiliano Perucca Orfei ha ottenuto il record di categoria al Trofeo Luigi Fagioli. Ecco il suo racconto del weekend
22 agosto 2016

Per me questa è stata "la gara delle gare", direi il weekend "quasi" perfetto in cui tutto è filato per il verso giusto, anche la fortuna. Certo in gara 1, con gomma Pirelli fresca di stampo mi aspettavo di andare almeno un secondo e mezzo più forte, ma Gubbio è un percorso che non lascia spazio ad errori ed ho pagato caro un ingresso sbagliato in una lunga sequenza di curve ed una poca determinazione nella prima a sinistra con gomma fredda. Dalla telemetria abbiamo riscontrato che avevo il potenziale per entrare nel secondo del due minuti e zero ed invece ho staccato un tre netto che mi ha lasciato un po' d'amaro in bocca. Per fortuna in gara due ho abbassato ancora, fino a 2'02"54, spostando ancora più in alto il limite del nuovo record del tracciato per la classe E1 1.6t: una grande soddisfazione comunque per me e per Citroen Italia che ha creduto moltissimo nel potenziale, anche sportivo, di questa avventura.

E1 1.6t: è nuovo record di classe
Quello del
record del tracciato è solo uno degli aspetti positivi di questo weekend: la vittoria di classe ed il quarto posto nel raggruppamento E1 Italia sono altri motivi di grande soddisfazione, come del resto lo sono il grande calore del pubblico nei confronti della C3 Max. Una avventura che nell'arco di 12 mesi esatti ha dato risultati estremamente importanti in ambito sportivo oltre che di comunicazione: mi piacerebbe farvi vedere quanti messaggi (e di quale bellezza) arrivano prima di ogni corsa per saperne di più sulla C3 Max, per sapere dove venire a vederla o semplicemente per farci gli auguri per la corsa.

L'atmosfera nel paddock - il video 

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

 

Sapevamo che da qualche parte nell'universo della velocità (nei rally è sempre stato così) c'era ancora questa passione: del resto facevo fatica a pensare che quella passione che spingeva anche me a stare tre giorni in tenda nel prato di un'autodromo fosse vanificata. In realtà quel movimento esiste ancora solo che non fa più parte di una F1 che ha fatto di tutto per allontanarsi dalla gente. Il CIVM, invece, dopo qualche anno buio sembra aver ritrovato nuova linfa e quella passione che vedevo tra i ragazzi della massima serie l'ho ritrovata qui, ai bordi delle strade di montagna. Certo cambiano le figure di riferimento, Faggioli non ha il potere comunicativo di Hamilton e la sua Norma non vale certo una Ferrari o una Mercedes, ma alla fine quello che si ritrova nel CIVM è la passione per i piloti e per i suoni, i colori e gli odori che solo le vere auto da corsa riescono a trasmettere. E questo è quello che conta.

 

Insomma nel CIVM scorre il fluido magico della passione per il motorsport e noi con la nostra C3 Max sentiamo sulla pelle il piacere di esserci non solo addentrati in qualcosa di magico ma anche di essere entrati a farne parte. E pensare che all'inizio si pensava solamente di venire a raccontare la favola del Campionato Italiano Velocità Montagna come insider...
Magia di Gubbio, una delle cittadine medievali più belle al mondo, e magia di una vettura progettata da Procar Motorsport e gestita dalla 2T Course & Reglage in modo estremamente professionale: un connubio, quest'ultimo, davvero perfetto, che mi ha aiutato a tirare fuori il massimo anche in questo weekend.

In tutte le quattro prove che hanno caratterizzato il we di gara eugubino, infatti, siamo riusciti a migliorarci e questa è certamente l'elemento che ci dà la maggiore soddisfazione. Il secondo è che la C3 Max abbiamo avuto la conferma oggettiva del miglioramento della vettura anche in salita: rispetto al 2015 il best è sceso di cinque secondi!

Il podio: 2° Micoli, 3° Faro

Niente male davvero anche se arrivare a quel 2'02" non è stato facile. Vero, già alla prima prova, passeggiando, sono riuscito a levare un secondo rispetto al best del 2015, ma gli altri quattro li abbiamo cercati tra le pieghe di un assetto che era troppo morbido per la "rinnovata" velocità della vettura e per la tipologia del tracciato. Prova dopo prova Alessandro e Tiziano hanno lavorato sodo e con l'aiuto delle mie sensazioni e della telemetria della vettura siamo arrivati a definire un assetto quasi perfetto: quasi perché una delle cose che rende speciali le salite sono le poche possibilità che offrono per tirare fuori il massimo.

E noi, come dicevamo all'inizio, con alcune rifiniture all'assetto ed una mia maggior attenzione alla guida, avremmo potuto fare ancora meglio di quanto abbiamo fatto. Sarà per l'anno prossimo? Speriamo. Intanto ci godiamo questo bel momento.

Argomenti

Pubblicità