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CATL (Contemporary Amperex Technology Co., Limited) è il più grande costruttore al mondo di batterie per auto elettriche. Le fa praticamente per tutti, ha una quota altissima di fornitura per Tesla, Mercedes e centinaia di altri clienti e una reputazione inappuntabile. E come tutte le grandi aziende cinesi, vuole conquistare il mondo espandendo il proprio raggio d'azione. Ma due episodi stanno mettendo in discussione la cosa. Il primo fatto è accaduto in Ungheria dove CATL vorrebbe aprire uno stabilimento per fabbricare batterie in partnership con Mercedes.
Il piano prevede un investimento da 7,3 miliardi di euro, il più grande fatto singolarmente in Ungheria, ma durante la firma dell'accordo con le autorità locali della città di Debrecen un gruppo di protestanti ha interrotto l'evento al grido di "Traditori!" e ha contestato l'impresa per non aver tenuto in minimo conto il possibile impatto ambientale della fabbrica. Sono volate frasi pesanti del tipo "I vostri nipoti sputeranno sulla vostra tomba!".
Un fatto isolato? Ok, cittadini scontenti, un po' come quando da noi si parla di termovalorizzatori e discariche. Prevale la filosofia NIMBY (Not In My Backyard, non nel mio giardino). Ma dall'altra parte dell'oceano, negli USA, c'è un altro campanellino d'allarme: il Governatore della Virgina, Glenn Youngkin (mica uno qualunque, è un possibile candidato dei Repubblicani per le elezioni del 2024), sta osteggiando un accordo di Ford e CATL (sempre loro) definendolo un "Cavallo di Troia" dell'azienda cinese per aggirare l'Inflaction Reduction Act promosso dal Presidente Joe Biden con forti incentivi per difendere l'industria automobilistica americana. È chiaro che se CATL riuscisse ad aprire uno stabilimento per le batterie in Virginia, anche se in partnership con Ford che è americana al 100%, godrebbe di forti vantaggi a spese dei "taxpayers" americani.