Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Guida autonoma, intelligenza artificiale, veicoli senzienti che vengono in aiuto ai guidatori stanchi o incapacitati. Ne sentiamo parlare tutti i giorni, e ci compiacciamo di scrivere che queste tecnologie eviteranno gli incidenti. Zero morti nel 2030, eccetera. Poi capita la tragedia di Alessandria, e tutto quello che ti hanno spiegato nell’ultimo simposio sugli Adas crolla miseramente nella realtà di tre ragazzi morti, altri feriti gravissimi, guidatore in stato di arresto per omicidio stradale plurimo e piantonato all'ospedale, più per evitare rappresaglie che altro.
Capita solo da noi in Italia? Sembra di no, visto che anche nella rigorosa Germania no limits il 2022 si chiude con un aumento dei decessi rispetto al 2021 (non molto, ma un 9% in più c’è). Il fatto è che si guida peggio un po’ in ogni Paese, anche tenendo conto che il periodo pandemico più intenso aveva forzatamente ridotto gli incidenti. Per noi però le cifre in salita sono tra le più preoccupanti. Cause? Guida distratta o aggressiva, inconsapevolezza, spavalderia. Cellulari? Si, decisamente.
Nel mondo dell’auto, che cerca la ripresa in un contesto di disaffezione, mancanza di prodotti, aumenti dei costi, si parla ancora molto di sicurezza, ma sembra una cosa un po’ finta: la tazzina da caffè che si illumina sul display per dirti di fare una pausa (c’è qualcuno che ha mai obbedito al richiamo se non pressato da un impellente bisogno fisico o dall’ago del carburante a zero?), il lane keeping che funziona solo sulle strade ideali del metaverso, la visione a raggi infrarossi per vedere di notte.
Con tutto questo ridondare di tecnologia, ci vuole tanto a bloccare irrevocabilmente il motore se non allacci tutte le cinture? In caso di urto, le probabilità di morire o ferirsi gravemente sono doppie se vieni sbalzato fuori dall’auto, perché il delicato intervento di airbag, strutture ad assorbimento d’impatto, sedili anti-submarining eccetera non serve più a nulla. C’è solo il muro, l’albero, l'asfalto a venirti incontro.
Il Ministro Salvini è stato probabilmente male informato sul numero dei posti omologati per una Peugeot 807 (ha detto più o meno “non si può viaggiare in sette in auto”) ma di sicuro non ha sbagliato nel dire che il Codice della Strada e le leggi al contorno sono vecchi e fatiscenti e mai realmente riformati per adeguarsi al presente, alle nuove tecnologie, alle nuove auto. Vero, ma non è tutto. La realtà è che sulle nostre strade la probabilità di essere fermati e sanzionati per un controllo è bassissima a causa della cronica carenza di organico degli agenti della strada, e anche una volta scoperti a guidare drogati o ubriachi e avuta la patente revocata, si continua come se niente fosse. Tanto, chi mi becca?