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La e-platform 3.0 di BYD si mostra per la prima volta sotto forma di un'auto in carne ed ossa, la Seal che ho guidato a lungo per le strade di Milano in anticipo di poche settimane rispetto al debutto nelle vendite. Prima cosa, i prezzi: la Seal è un top di gamma di segmento D lunga 4,8 metri e larga 1,875 metri e col passo da quasi tre metri (292 cm). Come per molti altri modelli elettrici, la sua modularità permette di costruire due allestimenti diversi: una Long Range "Design" a trazione posteriore (46.890 euro) e una "Excellence AWD" a trazione integrale (49.390 euro) accreditate rispettivamente di 312 e 530 CV. La meno prestante è ovviamente anche quella che consuma meno e la percorrenza dichiarata è di 570 km, mentre l'altra scende, ma non di molto: 520 km. Entrambe sono dotate di una batteria LFP da 82,5 kWh. Nel caso non lo sapeste, BYD è uno dei più grandi produttori "in house" di batterie le vende a molti altri costruttori inclusa Tesla e sfrutta un brevetto particolarmente efficace per la sicurezza, quello delle "blade battery" a tasca che non provocano incendi nemmeno quando vengono perforate con un ago.
Il capo del design Wolfgang Egger, che ha lavorato anche in Alfa Romeo, ha dato alla Seal una silhouette particolarmente efficiente per l'aerodinamica, che fa segnare un ottimo Cx di 0.219, un valore sorprendentemente identico a quello della Tesla Model 3 2024, la best seller del segmento. Frontale basso e coda allungata ("ad anatra") sono le premesse per una bassa resistenza e un minor consumo, e in effetti i dati dichiarati della Seal in termini di chilometraggio arrivano a numeri molto interessanti: come detto, da 520 a 570 km a seconda delle versioni. Nel caso del nostro test il tragitto cittadino ha fatto segnare con la AWD provata una media di 18 kWh/100 km senza forzare. Uno dei punti esclamativi della nuova BYD Seal è il confort e l'altro è la qualità percepita degli interni ed esterni.
La struttura che contiene la batteria e il telaio vero e proprio della vettura non sono più due entità separare, ma s'integrano per costituire un assieme estremamente rigido e nel contempo leggero; è il concetto di "batteria strutturale" cui sta giungendo anche Tesla e che influenzerà tutta la produzione elettrica mondiale, dato che offre indubbi vantaggi. Della grande rigidità torsionale (40.500 Nm/grado) beneficia in particolar modo la precisione di guida e il confort, dato che è possibile raffinare al massimo grado l'azione delle sospensioni (a quadrilateri davanti e multilink dietro) senza eccessi di irrigidimento, che sono addirittura a controllo elettronico sulla versione AWD. In città si viaggia sul velluto anche in presenza di pavè o rotaie, nella guida veloce l'appoggio è immediato e tendenzialmente neutro; la BYD ha un software specifico per gestire la coppia fra avantreno e retrotreno in grado di regolare in modo proattivo l’assetto del veicolo in funzione degli input del conducente distribuendo in modo ottimale la potenza, sfruttando così appieno il potenziale dinamico del veicolo, migliorando la sicurezza e il comfort di guida e la maneggevolezza. Si chiama iTAC che vuol dire "Intelligent Torque Adaption Control", e qui l'indicazione del display principale è incappata in un divertente errore: "Torture" anziché "Torque".
Le qualità della batteria solidale con la cellula ha permesso di abbassare il pianale di 15 mm rispetto allo standard, e questo porta a due vantaggi: il basso profilo della Seal, con il già citato Cx di 0,219 e lo spazio nell'abitacolo, che non manca certo per i posti davanti ma anche dietro dà a questa berlina un'abitabilità da limousine. Ci sono come minimo 25 cm a disposizione per le gambe dei passeggeri e il pavimento è del tutto piatto, permettendo anche ad un quinto occupante di sedersi comodamente, benché il divanetto sia perfetto per adattarsi alle forme di due persone. Molto ben fatti e d'aspetto lussuoso i sedili anteriori regolabili elettricamente e dall'aspetto sportivo. Nel bagagliaio entrano 400 litri di valige, ma nella parte anteriore c'è un ulteriore spazio (frunk) da 53 litri ideale per i cavi di ricarica.
Caratteristiche |
BYD SEAL Excellence AWD |
Tesla Model 3 Dual Motor | |
Dimensioni (Lun./Lar./Alt.) in mm |
4.800 / 1.875 / 1.460 |
4.720 / 1.850 / 1.441 | |
Passo (mm) |
2.920 |
2.875 | |
Trazione |
Integrale |
Integrale | |
Velocità massima (km/h) |
180 |
201 | |
Potenza massima |
390 kW (530 CV) |
366 kW (497 CV) | |
Accelerazione da 0 a 100 km/h (s) |
3,8 |
4,4 | |
Dimensioni ruote (pollici) |
19” |
19" | |
Autonomia (combinata WLTP) |
520 km |
629 km | |
Volume Bagagliaio |
400 litri (posteriore) |
594 litri (posteriore) + 88 litri (anteriore) |
|
Posti |
5 |
5 | |
Tipo di batteria |
BYD Blade (LFP) |
NMC | |
Capacità batteria |
82,5 kWh |
75 kWh | |
Potenza di carica |
11 kW CA (trifase) 150 kW CC |
11 kW CA (trifase) 250 kW CC |
|
Tempo di ricarica CC |
30-80%: 26 min |
10-80%: 27 min |
|
Pompa di calore |
Di serie |
Di serie | |
Funzione V2L (Vehicle-to-Load) |
Di serie |
n.d. | |
Massa totale | 1.885 kg | 1.828 kg | |
Prezzo (non hanno incentivo) | 49.390 euro | 49.990 euro |
Vanno notate alcune notevoli differenze fra i due modelli: la "superpotenza" della Seal (oltre 30 CV in più della Tesla) migliora lo 0-100 ma peggiora l'autonomia, pur in presenza di una batteria di maggior capacità, ma essendo la chimica e il fattore di forma diverso, questo valore può non essere determinante. Pur con dimensioni più compatte l'americana vanta una capacità di carico superiore e una netta superiorità per quanto riguarda la potenza di ricarica in CC. Infine, dato che entrambi i modelli superano il limite dei 42.700 euro con IVA, non ricevono incentivi statali.