Buche in strada. Cosa fare se subisci un danno e come segnalarle

Buche in strada. Cosa fare se subisci un danno e come segnalarle
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Aumentano le buche sulle strade italiane, vediamo cosa devono fare automobilisti e motociclisti se subiscono danni. Aiutateci a segnalare le migliori o peggiori situazioni
23 aprile 2013

Asfalto italiano

L’inverno si è congedato da pochi giorni, lasciandoci un corollario pericoloso fatto di buche e di crateri enormi lungo le strade urbane ed extraurbane.

 

Pioggia, neve e sale hanno deteriorato il manto stradale; le sconnessioni più gravi sono state capaci di spezzare i cerchi delle auto e - peggio - di mandare a gambe all'aria diversi motociclisti e scooteristi. Logico che ora i cittadini vogliano capire come agire per ottenere il risarcimento del danno e a quali enti rivolgersi.

 

Le buche stradali sono comparse in gran parte delle città italiane e sulle strade statali e provinciali durante i mesi freddi. Ma non diteci che d’inverno tutto questo è normale. In Germania o Irlanda (dove piove 275 giorni all’anno) le strade non diventano campi da motocross e la riasfaltatura avviene mediamente ogni 7/8 anni. Soprattutto mettono a posto le strade prima (non aspettano che qualcuno si faccia male) e meglio (utilizzando materiali migliori).

Milano, Ambrogio salvaci tu

Di seguito vi illustriamo la situazione di Milano, costellata di buche sia in periferia che nel decantato centro: polo economico e finanziario del nostro Paese, si presenta al visitatore con un biglietto da visita che ricorda le strade di Kabul (guardate per esempio lo scempio del pavé in via Senato o i binari morti del tram in via Palestro)

Buca Milano via Manzoni
Pavé dissestato in via Manzoni a Milano

 

Il Comune ha avviato il Progetto Ambrogio, che consente ai cittadini di inviare segnalazioni alle zone e ai vigili di quartiere per predisporre interventi urgenti sul territorio; bene, di queste segnalazioni circa il 10% riguarda le buche sulle strade.


E a poco serve che il Comune di Milano giochi a rimpiattino con le aziende che hanno svolto i lavori di asfaltatura. Nel caso eclatante di via Palmanova la colpa ricadrebbe sulla ditta che ha svolto i lavori, che rifarà l’asfalto senza ulteriori spese (e ci mancherebbe) entro il mese di giugno (sino ad allora gli automobilisti possono incrociare le dita o cambiare strada).

 

La ditta che ha asfaltato via Rubattino è invece fallita e al Comune toccherà riasfaltare la strada con un evidente raddoppio delle spese. Ecco dove finisce parte della nostra IMU, verrebbe da dire. Il Comune di Milano stanzierà 35 milioni di euro per aprire 30 cantieri nel mese di aprile con l’obiettivo di risanare 600 strade (sulle oltre 3.000 da sistemare).

Il denaro per la sicurezza non manca

Quello della mancanza di fondi è un problema grave lamentato dalla Pubblica Amministrazione, che vanta debiti esorbitanti nei confronti dei fornitori privati (si parla di 100 miliardi; di questi i primi 40 verranno versati alle aziende nel 2013 e nel 2014 in virtù del Decreto del Governo).

Buche Milano viaProcaccini 2.jpg
I binari del tram in via Procaccini a Milano

 

Ma allora è lecito chiedersi dove vanno a finire i proventi delle multe incassati dai Comuni. Non si tratta di spiccioli, ma di miliardi di euro come abbiamo denunciato di recente nell’approfondimento sulla trappola dell’art. 126 bis.


Il Codice della Strada stabilisce che il 50 per cento dei proventi delle multe spettanti alle regioni, alle province e ai comuni sia devoluto a finalità quali il miglioramento della circolazione sulle strade, il potenziamento della segnaletica stradale, la fornitura di mezzi tecnici necessari per i servizi di polizia stradale di loro competenza, la realizzazione di interventi a favore della mobilità ciclistica nonché interventi per la sicurezza stradale in particolare a tutela degli utenti deboli.


A quanto ammonta questo 50 per cento? A tanti, tanti soldi. I capoluoghi di regione incassano ogni anno circa 700 milioni di euro dalle sanzioni alla violazione del Codice della Strada. Se davvero la metà di questa cifra venisse investita in sicurezza, avremmo strade più sicure. Invece i Comuni non indicano con precisione come viene utilizzato questo denaro e spesso, sotto la voce sicurezza, ricadono anche gli acquisti dei mezzi della polizia locale.

Buca Milano Piazza Cadorna
I tombini davanti alla Stazione Cadorna (Milano)

Le trincee di Roma

Vai a Roma e le cose non migliorano di certo, complici i sanpietrini che poco sopportano la pioggia e il traffico dell’Urbe. Ce ne parla il nostro Alfonso Rago.

 

«Monta in sella, accendi il motore e spera di non cadere»: è il mantra che si ripetono ogni giorno i 600.000 motociclisti romani. Lo scenario, in centro e periferia, è sempre eguale: buche, dossi, crateri, brecciolino scomposto e asfalto spaccato, elementi che rendono il viaggio una vera odissea lungo l’intero asse della città. Non parliamo di manutenzione preventiva, che a queste latitudini è concetto sconosciuto: ci si limita a tamponare le emergenze quando davvero non è più possibile rinviare gli interventi e poi si chiudono entrambi gli occhi sulla qualità dei lavori di ripristino del manto stradale, dopo l’apertura di scavi per le tubature di acqua o gas.

 

Secondo i dati forniti dalla Fondazione Ania, sono 750 i black point pericolosi per automobilisti e centauri segnalati sulle strade romane, vale a dire ben il 15% del totale rilevato sul territorio nazionale. Di questi "punti a", oltre il 50% è costituito da buche, e quasi 20 sono i punti di allagamento dovuto a scarso drenaggio delle acque in caso di piogge. Le maggiori criticità si riscontrano non solo sulle grandi arterie e sulle consolari più trafficate, ma anche nei quartieri residenziali e in periferia, finanche sul Lungotevere in Augusta a un passo dall’Ara Pacis. 

Buche Milano viaBovisasca 2.jpg
Un cratere sulle strade di Roma

 

Ad aumentare in modo impressionante negli ultimi anni anche le voragini: ben 72 nel 2012 (oltre il 60% rispetto al 2011 e 10 automezzi finiti in buca) e già 23 nel primo trimestre 2013. Un vero bollettino di guerra, insomma, che sconvolge il traffico e la vita dei romani. I quali, per inciso, il prossimo 26 maggio dovranno eleggere il nuovo sindaco. Forse siamo stati distratti, ma non ci pare di aver letto in nessuno dei manifesti elettorali riferimento o impegni nei confronti dello stato delle strade comunali.

Cerchio o sospensione k.o. Ecco cosa fare

Sono numerosi i cittadini che hanno subito un danno al veicolo causato dalle buche, tanto che sono gli stessi Comuni e gli enti gestori delle strade a indicare la via da percorrere per ottenere il risarcimento. Spesso utilizzano i siti Internet istituzionali (come il Comune di Roma a questo indirizzo  o l’ANAS sul proprio portale).

 

In ogni caso ecco cosa dovete fare nel malaugurato caso riportiate danni provocati da una buca. Per prima cosa chiamate i vigili urbani (o la polizia stradale in autostrada e i carabinieri nei comuni più piccoli) e fate redigere un verbale dell’accaduto.

Buca Milano via Ferrucci  (1)
La voragine di via Ferrucci a Milano

 

Fate le foto al danno riportato e, ovviamente, alla buca (semplice con i cellulari di oggi). Raccogliete la testimonianza scritta di chi ha assistito all’incidente, oltre ai suoi dati identificativi. In seguito inoltrate i documenti prodotti all’ente che ha in gestione la strada, allegando il preventivo di spesa o la fattura.

Scatta e twitta la buca

A tutti voi chiediamo di raccontarci la vostra esperienza e di descrivere lo stato delle strade che percorrete ogni giorno in auto e in moto. Raccontateci le situazioni peggiori, ma anche gli esempi virtuosi dei Comuni che investono nella nostra sicurezza. 

 

Scatta una foto e postala su Twitter aggiungendo l'hashtag #buchestrade
Puoi  indicarci anche in quale città e in che via è stata scattata, e la vedrai comparire nella finestra qui sotto.

 

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