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Se in Formula 1 è Lewis Hamilton l'unico pilota nero sulla griglia, in Nascar c'è Bubba Wallace, che nelle scorse settimane si è battuto con decisione contro l'impiego della bandiera confederata nelle gare del campionato statunitense. La bandiera degli Stati Confederati del Sud, adottata nel corso della guerra civile tra il 1861 e il 1865, è oggi considerata un simbolo razzista che rimanda ai tempi della schiavitù. Wallace, 26 anni, aveva chiesto a gran voce di bandirla dai circuiti, dove spesso sventolava: «Toglietele - aveva detto alla CNN -. Nessuno dovrebbe sentirsi a disagio quando assiste ad una gara di Nascar. A cominciare dalla presenza delle bandiere confederate». Grazie al pressing di Wallace, la Nascar aveva deciso di vietarla.
Questa scelta non deve essere andata giù a molti, e qualcuno ha deciso di agire. Nel box di Wallace a Talladega, in Alabama, è stato ritrovato un cappio. Un gesto gravissimo, che, peraltro, arriva da chi ha accesso al paddock, visto che, per via delle normative per il contenimento dei contagi da COVID-19, in circuito possono entrare solo gli addetti ai lavori. La Nascar ha subito condannato aspramente quanto successo: «Siamo arrabbiati e indignati, e ci teniamo a dire con chiarezza che prendiamo molto seriamente questo atto atroce. Abbiamo immediatamente aperto un'indagine e faremo di tutto per individuare i responsabili ed estrometterli dalla categoria. Come abbiamo dichiarato inequivocabilmente, non c'è spazio per il razzismo in Nascar, e questo gesto non fa altro che rafforzare la nostra determinazione nel rendere il nostro sport aperto a tutti».
Wallace, dal canto suo, su Twitter si è detto «incredibilmente rattristato» da «questo atto spregevole», che «serve da monito su quanto la società si debba evolvere e su come sia necessario insistere nella lotta contro il razzismo». «Nel corso delle ultime settimane, sono stato sopraffatto dal supporto di tantissimi membri della comunità della Nascar, tra cui anche piloti. Il nostro sport si è preso l'impegno di fare da traino per un cambiamento profondo, per dare vita ad un ambiente in cui tutti sono accettati e benvenuti. Non c'è nulla di più importante di questo, e i gesti riprovevoli di chi vuole seminare odio non ci fermeranno. Come mi ha detto mia madre oggi, 'Vogliono solo spaventarti'. Ma io non mi fermerò. Continuerò a battermi per quello in cui credo». Oltre al cappio, nella giornata di domenica un aereo con una bandiera confederata gigantesca a traino era sorvolato sulla pista, prima che la gara fosse annullata per il maltempo.