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Bridgestone ha disposto la riapertura di alcuni stabilimenti europei a cominciare dal 14 aprile dopo la chiusura per via dell'emergenza Coronavirus. La decisione di far venire meno il fermo produttivo è dovuto alla domanda di pneumatici OEM, cioé le gomme montate direttamente sulle vetture nuove in fabbrica dai costruttori, e di coperture per i veicoli commerciali, che anche in quarantena continuano ad essere impiegati per la consegna di merci.
La produzione è già ripartita negli stabilimenti di Burgos, Bilbao e Puente San Miguel, in Spagna; più avanti, invece, riapriranno le fabbriche di Bari e di Lanklaar, in Belgio. Il fermo produttivo continuerà invece in India, Sudafrica e Francia. Gli impianti in Polonia e in Ungheria, infine, sono sempre rimasti aperti, anche se a regime ridotto per via della contrazione della domanda.
Bridgestone, nell'ottica di preservare la salute e la sicurezza dei propri dipendenti, ha già messo in atto una serie di misure volte a limitare le possibilità di contagio seguendo le linee guida dell'OMS e le normative vigenti nelle singole nazioni. Saranno impiegati dispositivi di protezione come guanti e mascherine, dovrà essere mantenuto il distanziamento di un metro e saranno implementate procedure rigorose per assicurare la sicurezza dei luoghi di lavoro prima di riprendere le attività.