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Cambio della guardia per Brembo: Alberto Bombassei, vicentino, classe 1940, figlio di Emilio che fondò l'azienda nel 1961 destinata a diventare leader mondiale nel settore degli impianti frenanti per auro e moto e non solo, lascerà presto il ponte di comando.
Ma la direzione resterà comunque in famiglia, visto che a prendere le redini di Brembo sarà Matteo Tiraboschi, al momento in carica come vicepresidente esecutivo, ma soprattutto genero dello stesso Bombassei, avendone sposato la figlia Cristina.
Tiraboschi, incaricato di guidare la multinazionale nella delicata fase di transizione verso la gestione di impianti sempre più a vocazione elettronica e digital come dimostra il recentissimo Sensify, primo sistema di frenata “intelligente“, potrebbe quindi inaugurare in prima persona il “Brembo Inspiration Lab“ nella Silicon Valley, nei primi mesi del 2022.
Per Bombassei è pronta la poltrona di presidente emerito: lui stesso ha parlato di «Passo che compio con grande serenità, certo di garantire a Brembo una guida sicura e, soprattutto, capace di affrontare con successo le nuove sfide che il settore della mobilità pone. Matteo, che mi ha affiancato negli ultimi venti anni, ha già dimostrato di saper affrontare sfide complesse e grandi responsabilità. A lui e all'ad Daniele Schillaci il più forte augurio di buon lavoro».
Sarà l'assemblea straordinaria dei soci, in calendario il prossimo 17 dicembre, a ratificare l'introduzione della carica di presidente emerito, la costituzione di un comitato di indirizzo strategico e quella del nuovo numero presidente del CdA.
«Esprimo la mia più profonda gratitudine ad Alberto Bombassei - ha detto Tiraboschi - che alla guida di Brembo ha reso il gruppo un'autentica eccellenza italiana. Da sempre, il suo lavoro e il suo impegno rappresentano l'esempio da cui tutti noi traiamo ispirazione. Sento forte il senso di responsabilità e delle sfide che ci attendono nel presente e nel futuro. Intendo interpretarle e affrontarle, in continuità con la migliore tradizione di questa azienda».
Bombassei, che tra l'altro ha avuto l'intuizione di realizzare il famoso “Kilometro Rosso“, tra i più importanti centri di ricerca con sede a Stezzano, vicino Bergamo, ha sempre rivendicato l'autonomia dell'azienda: «Brembo rimarrà sempre italiana - ha avuto spesso modo dichiarare -: sicuramente fino a quando ci sarò io, ma ritengo che anche i miei successori la penseranno come me. Ho spesso ricevuto offerte, ma ho sempre fatto finta di non sentire».