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Bosch supera il primo anno della pandemia di COVID-19 guardando al futuro, con un'attenzione particolare alla transizione verso l'elettrificazione e l'uso dell'intelligenza artificiale. Volkmar Denner, amministratore delegato dell'azienda, in occasione della presentazione del rapporto annuale, ha illustrato i massicci investimenti sull'elettrico: si parla di 700 milioni di euro per il solo 2021, in aggiunta ai 5 miliardi di euro stanziati in precedenza. Il fatturato legato ai componenti dei sistemi di propulsione elettrici sta registrando una crescita doppia rispetto al mercato, di quasi il 40%, e, entro il 2025, secondo le stime di Bosch, aumenterà di cinque volte.
Nei primi tre mesi del 2021, il fatturato del gruppo Bosch è salito del 17% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Secondo le stime, Bosch dovrebbe chiudere il 2021 a +6%, con un margine operativo a +3%. Ci sono, però, degli elementi di incertezza, come la crisi di disponibilità dei semiconduttori, che rendono queste stime assai complesse. Nel 2020, il risultato operativo di Bosch è stato di 2 miliardi di euro, con un fatturato di 71,5 miliardi, in flessione del 6,4% rispetto al 2019. L'investimento in ricerca e sviluppo, praticamente invariato, si è attestato sui 5,9 miliardi di euro. Bosch, per il futuro, sta puntando anche sull'idrogeno, sviluppando soluzioni di celle a combustibile sia stazionarie sia mobili, con una previsione di investimento di oltre un miliardo di euro dal 2021 al 2024.
Denner ha poi trattato la spinosa questione degli standard Euro 7, spiegando che, a suo avviso, la vera rivoluzione per il clima non consiste nel porre fine al motore endotermico, ma nell'addio ai combustibili fossili, a favore di soluzioni rinnovabili. L'ad di Bosch ha paragonato la volontà di raggiungere quota zero emissioni all'obiettivo di andare sulla Luna negli anni Sessanta. Ma, a differenza di Kennedy, che lasciò grande libertà agli ingegneri, la Commissione Europea sta invece indicando una direzione ben precisa. «Questo è un modo per bloccare le alternative per l'azione per il clima - ha spiegato Denner - se la società vuole davvero agire a favore dell’ambiente, è essenziale che gli approcci tecnologici non vengano messi l'uno contro l'altro. Dobbiamo invece combinarli».