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Bosch fa ulteriore chiarezza sul tema dei rischi di una transizione elettrica troppo rapida e non gestita dalle autorità e dai Governi. Dopo le prese di posizione di alcuni top manager dell'auto - come i numeri uno di Toyota, Volvo e Stellantis - e una sua precedente dichiarazione, Volkmar Denner CEO del Gruppo Bosch torna sull'argomento delle emissioni reali delle auto elettriche e della ingiusta demonizzazione dei motori benzina e diesel.
L'elettromobilità sta arrivando e Bosch promuove attivamente questo cambiamento da anni - ha dichiarato Denner in occasione della diffusione sui dati preliminari per il 2020, anno in cui i ricavi si sono attestati a 71, 6 miliardi di euro - Ma gli investimenti iniziali per finanziare questa transizione devono arrivare dalle nostre attività esistenti”.
A questo riguardo ha aggiunto che "per tenere a bordo il maggior numero possibile di collaboratori durante questa trasformazione" - e quindi per limitare i licenziamenti, che potrebbero mettere a rischio molti stabilimenti compreso quello italiano di Bari - "per Bosch e le altre aziende del settore è essenziale che la transizione sia programmata".
Denner è stato molto chiaro: "Le auto elettriche sono a emissioni zero solo se sono ricaricate con elettricità rinnovabile, e lo stesso vale per le auto a benzina e diesel quando utilizzano i carburanti sintetici". Per Bosch e per molti esperti e molte ricerche, già oggi i moderni motori diesel e benzina non hanno più un impatto significativo sulla qualità dell'aria.
"Solo perché qualcosa è socialmente ed economicamente giusto, non deve per forza essere ecologicamente sbagliato - ha ribadito Denner. "Dobbiamo mantenere un equilibrio tra le considerazioni economiche, ecologiche e sociali. L'obiettivo deve essere aiutare la transizione dell’industria automobilistica verso una mobilità verde e compatibile con il clima, salvaguardando allo stesso tempo i posti di lavoro”.