Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Negli ultimi tempi, si è fatto un gran parlare di tecnologie in grado di garantire una mobilità eco-sostenibile, che possano rendere il viaggio ugualmente confortevole e rapido, senza però consumare troppo carburante o emettere nell'atmosfera ingenti quantità di CO2.
La riscossa di auto mosse da propulsori ibridi, full-electric o, ancora, alimentate ad idrogeno, si è fatta davvero pressante, nell'ultima decade, nonostante tali conoscenze fossero già state raggiunte negli anni passati.
Bosch, da sempre all'avanguardia nel settore automotive, nel 2010 siglò un accordo con Samsung per arrivare alla produzione su vasta scala di batterie agli ioni di litio in grado di garantire velocità di ricarica, resa e durata, aspetti cruciali per tale tecnologia, che spesso fecero storcere il naso anche a possibili acquirenti. Con la creazione della SB LiMotive – questo il nome della società nata tra il partner asiatico e la multinazionale tedesca - si era venuto a creare un colosso importante, che avrebbe potuto dare un input decisivo al mercato per quanto riguarda l'ampliarsi delle vetture alimentate elettricamente.
Dopo appena due anni, però, l'accordo venne sciolto consensualmente. Bosch, quindi, ripiegò – per così dire – sull'affinamento delle proprie conoscenze nel comparto del diesel, ed allo stato dell'arte i numeri sembrano proprio darle ragione. Nel primo semestre del 2015, sono state oltre il 55% le vetture immatricolate nel nostro paese mosse da un motore di tale tipologia.
Tale motorizzazione è stata spesso ed ingiustamente stata bistrattata, in Italia. Attualmente, invece, assistiamo ad un'accresciuta scelta di questo sistema propulsivo: si riescono a percorrere, su modelli di serie, 100 km utilizzando 3.6 litri di gasolio, grazie a motori più piccoli e nettamente più efficienti rispetto al passato, i quali risultano essere in linea con le direttive europee in fatto di inquinamento, il che rappresenta già una peculiarità non indifferente.
A partire dal 2021, inoltre, entreranno in vigore normative ancor più rigide per quanto concerne le emissioni: i motori, infatti, non potranno superare la soglia di emissione di 95 g/km. Dal 1990 ad oggi – ovvero da quando venne introdotta la normativa Euro 1 – l'inquinamento derivante dall'emissione di polveri sottili da parte dei propulsori diesel è calato del 97%, mentre dal 1° gennaio di quest'anno i valori inquinanti di benzina e diesel sono praticamente identici.
Se a ciò si somma il BRS, ovvero il Boost Recuparation System studiato da Bosch, il quale altro non è che un sistema di recupero a 48 volt che genera una spinta supplementare utile in fase di accelerazione o spunto, pare normale pensare che nel volgere del medio periodo il futuro possa essere rappresentato dalle tecnologie che affinano e migliorano le tecniche di mobilità attuali, piuttosto che pensare a vetture full-electric o addirittura alimentate ad idrogeno.
Marco Congiu