Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
È un po' come se i Poli andassero al posto dell'Equatore, e viceversa: l'impresa (impossibile?) riguarda la trasformazione di un'area del Paese afflitta da problemi secolari (non ultimo, la distruzione in occasione del terribile terremoto dell'80) in un polo di eccellenza, dove fare ricerca e sviluppo ai massimi livelli.
Per esempio, per quanto riguarda il nostro mondo, nella guida autonoma e connessa, senza dimenticare l'idrogeno.
Il progetto Borgo 4.0, presentato nel circuito di sperimentazione Adler Speed Lab di Ottaviano (NA), nasce da un'intuizione di Paolo Scudieri, attuale Presidente dell'Anfia, che nella sua visione di futuro ha incontrato i favori di Vincenzo De Luca, che guida la Regione Campania.
Il borgo 4.0 è stato identificato in Lioni, in provincia di Avellino, dove sorgerà un laboratorio di sperimentazione tecnologica per la smart mobility in ambiente reale.
Promosso da Anfia e realizzato con un partenariato pubblico-privato che comprende oltre cinquanta imprese del settore, tre centri di ricerca pubblici , il CNR e le cinque università campane, il progetto è stato accreditato dalla Regione con un decreto di approvazione dei contributi a sostegno degli investimenti per oltre 73 milioni di euro, di cui 46 a valere sulle linee di azione del POR Campania FESR 2014/2020 e altri 27 come cofinanziamento privato delle imprese; tra queste, nomi importanti come Stellantis, TIM, Ericsson Italia e Snam.
«Grazie a una sinergia perfetta tra piccole e grandi realtà - ha detto Paolo Scudieri in occasione della presentazione del progetto - nell’ottica di un’aggregazione strategica, siamo riusciti a creare una fabbrica intelligente della mobilità, che farà convergere a Lioni centinaia tra ingegneri, ricercatori e imprese di livello internazionale, riaffermando, così, il ruolo centrale che la filiera automotive italiana avrà nello sviluppo della nuova mobilità e favorendo l’attrazione di nuovi investimenti sul territorio. A Lioni, con Borgo 4.0, è stato avviato un progetto che non solo è al passo con le tendenze di un settore in forte evoluzione, ma è in grado di riscrivere il futuro dell’auto e della mobilità perché ha un enorme potenziale di sviluppo ed implementazione. Per questo, oggi non celebriamo solo l’avvio del progetto, ma pensiamo ai passi successivi, perché ora, come fatto insieme qualche anno fa proprio con la Regione, c’è bisogno di iniziare a progettare il futuro».
Integrando azioni di ricerca, sviluppo, di innovazione e trasferimento tecnologico con la sperimentazione, in ambiente reale e in scala, delle nuove tecnologie per la guida autonoma e connessa, il progetto dà vita al primo esempio in Italia di laboratorio di sperimentazione tecnologica in diversi campi complementari, dove grandi e piccole imprese del settore automotive e delle telecomunicazioni, lavorano in sinergia allo sviluppo di nuove soluzioni, materiali e componentistica intelligente per la mobilità di domani.
«Si tratta - ha dichiarato Vincenzo De Luca - di un grande progetto di ricerca e di sviluppo industriale legato alla guida autonoma, ma legato anche alla ricerca scientifica relativa all'idrogeno come combustibile. Abbiamo deciso di finanziare questa iniziativa perché guarda al futuro dal punto di vista industriale, da quello delle tecnologie per la sicurezza stradale e dal punto di vista della ricerca scientifica relativo all'uso dell'idrogeno per fini civili, un settore dove vogliamo essere all'avanguardia nel mondo».