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In tanti lo chiedono, da quanto nacque nel 2011 e soprattutto da quando venne “esteso” nel 2012 (Governo Monti). Ancora più oggi, che ci si avvicina all’entrata in vigore della nuova Ecotassa 2019 per l’auto. Cosa? Eliminare il Superbollo. Di una possibile abolizione per questa odiata tassa sulle auto molto potenti (nuove o di seconda mano) in tanti hanno ventilato ipotesi, ma nessuno è poi arrivato al dunque nelle sedi opportune.
Al momento è in attesa di essere discusso, in Senato, un disegno di legge promosso dal parlamentare De Bertoldi, che propone l’eliminazione del Superbollo auto. Uno dei motivi è che le entrate per lo Stato sarebbero state minori, durante gli anni. Il testo del documento è visionabile sul sito del Senato, a questo link. Sostanzialmente si stima una perdita generale (tra introiti IVA, Bollo, IPT e Addizionali) di ben 140 milioni di euro, dal 2012. Altra argomentazione, politica, è quella del settore auto di lusso o sportive in Italia, nel senso di produzione italiana. L’abolizione del Superbollo auto avrebbe, secondo le stime, effetti positivi anche per la filiera nazionale di quelle auto soggette alla tassa extra.
In ogni caso il Superbollo come lo conosciamo ora, è destinato quantomeno a una correzione, in vista della riforma a livello europeo di cui si parla, per il bollo auto. Le ipotesi nello specifico sono inerenti prima alcuni tipi o classi di veicoli e poi tutte le “normali” auto. In ogni caso andrebbero, gradualmente, a tassare il consumo misurando emissioni e percorrenze, invece della pura potenza. Tra i dire e il fare, magari utilizzando una scatola nera e negoziando tra interessi incrociati, ci sono vari anni e moltissime discussioni parlamentari ancora.. Moltiplicate per il numero delle nazioni coinvolte.
Per ora quindi, salvo auto ibride o elettriche incentivate all'acquisto e, in alcuni casi, nei primi anni di possesso, il bollo italiano rimane quello che conosciamo, incluso quello super odiato dalle auto che proprio super, specie dopo quanche anno, non lo sono di certo.