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Il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa vuole una riforma del bollo auto. Secondo quanto accennato a margine della presentazione del piano sulla qualità dell'aria del Lazio, Costa è propenso verso un «aggiornamento delle tasse automobilistiche, utilizzando il criterio del bonus malus».
Tradotto in soldoni, parrebbe che l'idea dell'esecutivo sia quella di legare la somma da pagare in base alla CO2 emessa (dunque in base ai consumi, per quanto teorici) e non più seguendo l'attuale calcolo che mette insieme classe ambientale, cavalli fiscali e i diversi coefficienti in cui questi ultimi sono suddivisi.
Non ci sono annunci ufficiali al momento, tanto meno bozze di decreti, ma da quanto si può intuire l'orientamento, se mai una riforma del bollo si facesse davvero, sarebbe orientata verso un metodo ampiamente utilizzato all'estero.
Si tratta anche del metodo di calcolo della tassa di possesso su cui sta spingendo l'UE. In Parlamento qualche mese fa era approdata una proposta che vorrebbe un bollo europeo legato appunto alle emissioni di anidride carbonica del singolo modello.
Un'altra idea, circolata nel 2017 durante il Governo Renzi e depositata in Parlamento ma rimasta sinora nel cassetto, avanzava l'ipotesi di abolire il bollo coprendo il mancato gettito con un aumento delle accise.
La riforma della tassa automobilistica è presente nel contratto di Governo Lega-M5S, in cui si parla di «meccanismi premiali per l’incentivazione dei mezzi a bassissime emissioni, applicando la regola comunitaria del “chi inquina paga”».