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Nel 2026 il bollo auto potrebbe diventare europeo. Il condizionale è d'obbligo, perché al momento di concreto non c'è molto. La proposta è stata discussa infatti in seno alla Commissione Trasporti del Parlamento UE, ma perché entri in vigore il percorso è molto lungo e prevede l'ok prima del Consiglio europeo per poi essere discussa in parlamento dei 27 stati membri. L'ultimo passaggio sarebbe poi il recepimento da parte di ogni stato della nuova norma comunitaria.
Il calcolo della nuova tassa di circolazione europea si baserebbe sul principio dell'uso e non più su quello del mero possesso come è il caso del bollo italiano. In sostanza, Bruxelles vorrebbe far pagare di più chi usa fa più chilometri, premiando al contempo coloro i quali posseggono veicoli meno inquinanti.
La proposta prevede l'introduzione di un “eurobollo” a partire dal 2023 per i soli mezzi pesanti (bus e tir oltre le 2,4 tonnellate), mentre a partire dal 2026 ad essere tassate col nuovo metodo dovrebbero essere le auto dei privati.
Il nuovo bollo comunitario renderà necessario adottare un sistema che calcoli senza possibilità di errore e manomissioni quanti chilometri si percorrono. Al momento la soluzione tecnica più probabile appare l'installazione obbligatoria di una scatola nera come quella di cui sono già dotate molte auto per ottenere lo sconto sull'assicurazione, ma ci saranno da vagliare e superare gli aspetti legati alla normative sulla privacy che una soluzione del genere comporta.