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La Casa di Mladá Boleslav si tuffa per la prima volta nella fascia di mercato delle hatchback di segmento C, sfruttando le sinergie del Gruppo VW, portando sul mercato la Skoda Rapid Spaceback, una vettura compatta a due volumi che si prepara a sfidare sul mercato soprattuto le agguerrite avversarie coreane Kia Cee'd e Hyundai i30.
Della nuova Rapid Spaceback e delle sue potenzialità sul mercato italiano ne abbiamo parlato con Donato Bochicchio, Direttore di Skoda Italia.
È un periodo di grande rinnovamento per il marchio Skoda
«La nuova Skoda Rapid Spaceback è il settimo modello che entra a far parte della nostra gamma che ci permette di lanciare un'offensiva di prodotto in un segmento dove non siamo mai stati presenti fino ad oggi, quello delle hatchback di segmento C. Quest'anno abbiamo rinnovato radicalmente la nostra gamma, lanciando la nuova Octavia ma anche la Superb facelift e ora la nuovissima Rapid Spaceback».
Cosa significa l'arrivo della Rapid Spaceback per Skoda Italia?
«Rapid Spaceback per noi è un modello importantissimo perché ci porta a combattere per la prima volta nel segmento delle compatte due volumi, che in Italia vale circa il 10-12% del mercato».
Quali sono i punti di forza della Spaceback?
«L'aspetto che colpisce di più è sicuramente il design, che recepisce i tipici stilemi del nostro nuovo linguaggio stilistico, approdato da due anni su tutti i nostri nuovi modelli. Il frontale mette in mostra il nuovo logo e sfoggia un look particolarmente dinamico e sportivo, mentre la fiancata rivela le proporzioni della Rapid Spaceback che si dimostra una compatta un po' allungata .Un altro punto di forza della Rapid Spaceback è senza dubbio il grandissimo spazio messo a disposizione dell'abitacolo, sia per i passeggeri anteriori che per quelli posteriori, ma anche per quanto riguarda il bagagliaio. Come per tutte le altre vetture Skoda, anche per la nuova Rapid Spaceback un altro vantaggio è il grande rapporto qualità prezzo».
Cosa distingue la Spaceback dalla più tradizionale Rapid berlina?
«Rispetto alla Rapid berlina, la Spaceback appare più corta di 18 cm e, oltre ad una diversa conformazione di coda, che naturalmente mette a disposizione un bagagliaio un po' meno capiente, offre anche l'elegante tetto panoramico. Tra il modello berlina e quello hatchback c'è una differenza di prezzo di circa 700-800 euro».
Quali sono le motorizzazioni disponibili al lancio?
«Al lancio la gamma motorizzazioni prevede tre benzina, un 1.2 TSI da 86 CV o 105 CV, oltre al già noto 1.4 TSI da 122 CV. Poi offriamo due diesel, il 1.6 TDI da 90 CV o 105 CV.»
“L'aspetto che colpisce di più è sicuramente il design, che recepisce i tipici stilemi del nostro nuovo linguaggio stilistico, approdato da due anni su tutti i nostri nuovi modelli”
Arriveranno versioni bi-fuel a metano o GPL?
«Su Rapid Spaceback al momento non sono previste variante a GPL o metano, ma nemmeno versioni ibride o elettriche. Tra due o tre mesi però arriverà la versione GreenLine, con un serie di accorgimenti tecnici per limitare ancora di più i consumi e le emissioni, così da raggiungere un consumo medio di 3,8 l/100 km e i 99 g/km CO2».
Quali sono le dirette concorrenti della Rapid Spaceback?
«I competitor strategici del brand Skoda sono Kia e Hyundai (quindi Cee'd e i30, ndr).
Quante Spaceback prevedete di vendere in Italia?
«Al momento non diamo numeri. Sicuramente i nostri modelli più forti sul mercato italiano sono Yeti, Fabia e Octavia, che nella versione station rimane il nostro modello più venduto, ma con Rapid Spaceback puntiamo a incrementare le vendite».
Quali risultati avete raggiunto quest'anno in termini di vendite?
«Nel 2013 abbiamo venduto più macchine rispetto all'anno scorso, il trend quindi è positivo perché mentre il mercato cala del 10% noi continuiamo a crescere».
Quali sono le zone del Paese dove Skoda è più forte?
«Senza dubbio il Nord Italia, dove realizziamo il 70% delle vendite».
Questo significa che la percezione del brand Skoda si sta evolvendo anche in Italia? Perché avete venduto più auto rispetto allo scorso anno?
«Il lancio di nuovi modelli sicuramente aiuta, ma stiamo cambiando anche gli obiettivi e le strategie in termini di marketing e comunicazione».