BMW sostiene la ricerca sulla medicina rigenerativa

BMW sostiene la ricerca sulla medicina rigenerativa
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BMW Research Unit – OSR ha finanziato l'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano con quasi 2 milioni di euro per sostenere la ricerca della medicina rigenerativa per la cura delle malattie neurodegenerative e della traumatologia midollare
19 dicembre 2012

BMW Research Unit – OSR ha finanziato l'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano con quasi 2 milioni di euro per sostenere la ricerca della medicina rigenerativa per la cura delle malattie neurodegenerative e della traumatologia midollare.

Nel 2008 questa partnership è stata rafforzata con l’inaugurazione della BMW Research Unit, guidata da Gianvito Martino, Direttore della Divisione di Neuroscienze e dell’Unità di Neuroimmunologia – dell’Istituto di Neurologia Sperimentale (INSpe) – dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.

Il passaggio dalla medicina riparativa, tutt’oggi largamente diffusa e utilizzata, alla medicina rigenerativa, che si ritiene essere la medicina del futuro, avviene nel momento in cui si comincia a pensare non tanto e non solo a riparare la parte danneggiata del corpo, ma addirittura a sostituirla integralmente con una nuova, funzionante e identica a quella danneggiata.

Per raggiungere questo complesso traguardo è necessario ricostruire le condizioni di base che permettono la rigenerazione dei tessuti nel corpo umano. Il lavoro svolto fino ad ora ha chiaramente indicato che per rigenerare i tessuti bisogna, da una parte, ricostruire l’ambiente in cui il processo rigenerativo avviene, utilizzando metodologie d’ingegneria tissutale che prevedono l’impiego di biomateriali, dall’altra, riuscire ad ottenere e poi espandere in laboratorio grandi quantità di cellule dotate di eccezionali capacità rigenerative, come le cellule staminali.

Utilizzando questi due approcci in maniera combinata si pensa che la medicina rigenerativa, in un futuro prossimo, sarà in grado non solo di rigenerare i tessuti danneggiati ma, anche e possibilmente, di sostituirli integralmente con tessuti identici in tutto e per tutto a quelli originali, ma costruiti interamente in laboratorio.

L’Unità di Neuroimmunologia, all’interno di cui opera la BMW Research Unit-OSR, si occupa da anni di medicina rigenerativa e, in particolare, di sviluppare nuovi approcci terapeutici, appunto di tipo rigenerativo, per alcune delle più gravi malattie degenerative che colpiscono il cervello e il midollo spinale, soprattutto dei giovani adulti, quali la sclerosi multipla, i traumi del midollo spinale, e l’ictus cerebrale.

La finalità ultima del lavoro del gruppo di ricercatori (attualmente sono 35 quelli che partecipano all’attività di ricerca) è quella di restituire forma e funzione originaria al tessuto nervoso danneggiato utilizzando nuove terapie rigeneranti basate sull’utilizzo di cellule staminali del cervello e biomateriali.

Il contributo di BMW Italia è stato negli anni molto importante per raggiungere le finalità di cui sopra. In particolare, nel 2012, tale contributo è stato utilizzato per sviluppare nuove strategie di trapianto, a base di cellule staminali del cervello, per riparare il danno midollare conseguente a traumi, per lo più accidentali. In tale ambito, è stato anche possibile erogare una borsa di studio destinata alla ricercatrice Melania Cusimano che, dopo un periodo di training presso il prestigioso Istituto Scientifico Weizmann in Israele, è potuta rientrare in Italia per proseguire la propria ricerca incentrata, appunto, sullo sviluppo di nuove terapie a base di cellule staminali per i traumi midollari.

Tale scoperta – che ha modificato la credenza che le cellule staminali funzionano solo quando si sostituiscono fisicamente alle cellule danneggiate – amplia notevolmente le potenzialità terapeutiche delle cellule staminali del cervello e gli esperimenti, condotti in questi anni dalla BMW Research Unit – OSR, hanno dimostrato che questa nuova modalità operativa delle cellule staminali può essere utile, dal punto di vista terapeutico, non solo nella sclerosi multipla e nell’ictus cerebrale, ma anche in altre gravi malattie infiammatorie del sistema nervoso centrale, in primis i traumi midollari. Infine, queste ricerche, che fino ad ora sono state svolte principalmente in ambito pre-clinico, stanno per essere tradotte in terapie per i malati e i primi tentativi terapeutici nell’uomo sono già in corso soprattutto e specificamente per capire la sicurezza di questi trapianti, requisito essenziale per poi procedere nella sperimentazione.

Si può quindi dire che gli sforzi, compiuti fino ad oggi, ed i passi avanti decisivi fatti negli ultimi anni rafforzano sempre di più la convinzione che la medicina rigenerativa che utilizza cellule staminali neurali possa diventare un utile strumento terapeutico per la cura delle malattie neurologiche incluse quelle causate da traumatismi accidentali conseguenti a incidenti stradali.
 

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