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Dopo 31 anni una vettura di F1 è tornata a percorrere le oltre cento curve della Nordschleife. Insomma del Nurburgring, quello vero, quello che nella configurazione attuale misura 20,8 km, quello che si era guadagnato l'appellativo di "inferno verde".
Il miracolo, perchè di miracolo si tratta in un'epoca di circuiti tutti uguali e asettici, si deve a BMW, che ha portato una propria F1 e Nick Heidfeld sulla storica pista in una giornata celebrativa per i clienti della Casa, di fronte a ben 45 mila spettatori.
E a confermare quanto siano cambiati i tempi rispetto all'ultima, vera, esibizione della F1 al 'Ring va detto subito che la monoposto tedesca ha dovuto subire un discretto adattamento per poter scendere in pista, con un assetto particolarmente alto (+ 4 cm sull'asse anteriore, addirittura 8 in più al retrotreno), gomme molto dure e un sistema speciale di comunicazione wireless, per restare sempre in contatto con i box nonostante la lunghezza del circuito e i tanti ostacoli naturali al suo interno.
Heidfeld ha percorso solo 3 giri, senza mai spingere davvero: basti pensare che il suo miglior tempo è stato di 8 minuti e 34'', davvero tanti per una F1. Del resto con le attuali monoposto ci dicono che non sarebbe stato sicuro spingere davvero: troppo vicini alla pista i guard rail, troppo sconnesso il fondo della pista, troppi i dossi che facendo saltare la monoposto potrebbero provocare rovinosi capottamenti. Peccato, perchè la curiosità di conoscere i limiti di una moderna F1 sulla pista più affascinante del mondo rimane...
Anche così, comunque, non sono mancate le emozioni: "Guidare è stato semplicemente incredibile. Pensavo fosse bello guidare qui già prima di cominciare. Ma è stato ancora meglio di quel che pensassi!" - ha detto il 29enne Nick - "Questa è la pista più bella del mondo. Mi sarebbe davvero piaciuto svuotare il serbatoio. E' stata una grande emozione lasciare il circuito per entrare nel Nordschleife. Non dimenticherò mai questo giorno finché vivrò, un altro ricordo meraviglioso." Mario Theissen per una volta non voleva dal suo pilota il tempone: "Lo abbiamo implorato di essere prudente. Era un omaggio a questo tracciato leggendario e a questi tifosi."
Un po' di storia...
Inaugurato nel 1927, il tracciato originale si snodava attraverso i saliscendi delle alture comprese tra le città di Adenau, Nürburg e Müllenbach.
L'altra parte della pista era invece detta Südschleife (pista sud), situata a ridosso dell'abitato di Müllenbach. Era lunga 7,747 km ed era utilizzata soprattutto per gare minori. Nonostante la minore lunghezza, presentava lo stesso molte caratteristiche della "sorella maggiore", come importanti cambi di pendenza, curve impegnative e un certo grado di pericolosità. Le due piste condividevano i due rettilinei della zona denominata Start und Ziel Schleife (pista di partenza e arrivo), contenente i box, che, se utilizzata singolarmente, era lunga 2,238 km. Questa zona veniva chiamata anche Betonschleife (pista in cemento), per via della curva di raccordo nord tra il rettilineo dei box e quello retrostante, la cui pavimentazione era appunto in cemento, e che fu utilizzata soprattutto per la verifica dell'assetto dei mezzi prima delle competizioni (il cosiddetto warm up). Per certe competizioni di durata fu utilizzata la pista nata dall'unione delle due porzioni, lunga 28,265 Km, denominata Gesamtstrecke. Le prime edizioni del Gran Premio di Germania si svolsero sul tracciato completo, mentre dal 1931 venne preferita la Nordschleife.
Il 'Ring è stato teatro di molte pagine di storia del motorismo prima della seconda guerra mondiale, qui sono nati i miti delle Mercedes-Benz, delle Auto Union e altri si sono consacrati, come quello di Tazio Nuvolari, autore di una strepitosa vittoria nel 1935.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Nürburgring venne riaperto e iniziò a ospitare nuovamente tutte le massime categorie automobilistiche e motociclistiche. Nel 1967, per evitare che le vetture arrivassero troppo veloci sul rettilineo di partenza, una chicane fu inserita alla fine del rettilineo dell'Antoniüsbüche.
Ciò nonostante la pista continuava a essere ancora pericolosa, e nel 1976 l'incidente di Niki Lauda durante il Gran Premio di Formula 1 lo dimostrò. Il campione austriaco della Ferrari, uscì nella zona di Bergwerk schiantandosi contro la parete rocciosa ai margini della pista. La sua vettura s'incendiò, e per via della lunghezza del tracciato nessun soccorritore poté arrivare rapidamente. Solo l'eroico gesto degli altri piloti Arturo Merzario, Harald Ertl, Guy Edwards e Brett Lunger, fermatisi per soccorrerlo, lo salvò dalle fiamme. Ciò nonostante Lauda restò in bilico tra la vita e la morte per qualche giorno, e le gravi ustioni riportate lo segnarono in volto a vita.
Questo incidente pose fine all'avventura della Nordschleife nella massima categoria automobilistica, infatti l'anno dopo il sindacato piloti (guidato proprio da Lauda) ottenne che il Gran Premio di Germania si spostasse definitivamente ad Hockenheim.
La Nordschleife resta tutt'oggi ancora attiva, viene utilizzata ancora per la 24 Ore del Nürburgring (usando due raccordi che la collegano alla pista GP di cui sfrutta i box), e inoltre è accessibile al pubblico (prerogativa che ha sempre avuto sin dalla fondazione), che può percorrere un giro dei quasi 21 Km di pista (la zona del traguardo è stata inglobata nella nuova pista, che è off-limits per i turisti) dietro il pagamento di un pedaggio. Ancora oggi il vecchio anello nord del Nürburgring è meta di un vasto numero di appassionati di due e quattro ruote che vengono da tutto il mondo per percorrere un giro su quello che è a tutti gli effetti uno dei tracciati maggiormente ricchi di fascino nella storia degli sport motoristici.