BMW Italia, avanti tutta con i progetti di SpecialMente

BMW Italia, avanti tutta con i progetti di SpecialMente
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Il presidente e AD Sergio Solero sulle nevi di Sauze d'Oulx spiega quanto sia importante la politica sui cinque fronti di responsabilità sociale per la casa tedesca, pensando al futuro non solo dal punto di vista della tecnica automobilistica
6 febbraio 2018

Punti chiave

È il presidente e amministratore delegato di una Casa tra le più importanti presenti nel nostro Paese, con una lunga storia alle spalle e oggi fortissima dal punto di vista tecnico, nei suoi prodotti auto, ma non solo in quelli. Già perché è dal 2001 che la filiale italiana si occupa di vari progetti su cinque aree tematiche sotto il cappello di SpecialMente. Aree come la cultura, il dialogo interculturale, l’inclusione sociale, la sicurezza stradale e la sostenibilità. L’occasione per andare nel dettaglio di queste attività facendone il punto è quella del progetto SciAbile, di cui abbiamo recentemente parlato, uno dei fiori all'occhiello con le 1200 persone che ne hanno fruito gratuitamente sino a oggi, e che si rinnova costantemente, da ben quindici anni.

Sergio Solero ricorda come questa giornata sia per lui la più bella, di quelle lavorative durante tutto l’anno, per lo spirito ben diverso da quello ordinario, dove si vivono sensazioni ed emozioni uniche, condivise per tante persone che alternativamente non le avrebbero. “Sono oltre 200mila le persone raggiunte in questi anni, con varie modalità, dalle attività SpecialMente. Un nome che ha unito sotto un unico “cappello” tutte le attività che BMW Italia ha implementato fin dal 2001, quando iniziò la prima collaborazione con la Divisione di Neuroscienze del Prof. Gianvito Martino, oggi Direttore Scientifico dell’Ospedale San Raffaele di Milano, che diede poi vita alla BMW Research Unit–OSR”.

Molti anni e tante attività che non si vedono certo in concessionaria, o negli spot delle vetture, ma che umanamente contano come osserviamo oggi qui. “Esatto. È il quarto anno che sono qui a Sauze d’Oulx e sono sempre più contento per quanto mi riguarda, spero ci siano altri, altre aziende, che seguano il nostro esempio e mi fa piacere ricordare che anche a livello di casa madre, queste attività della filiale italiana sono molto ben viste”.

Proprio parlando di Casa madre, sovviene una domanda inerente invece come sia vista la situazione italiana per quanto riguarda i veicoli elettrici, rientranti nell’area Sustainability, dove BMW s’impegna fortemente ma il mercato nostrano rimane molto difficile. “Sì, esattamente. Noi non manchiamo di fare pressioni direttamente sul fronte istituzionale, però devo dire che qualcosa si sta muovendo e anche alcuni nostri competitor stanno facendo marcia indietro rispetto a opinioni distanti prese in passato. Noi siamo già pronti, pensando al 2025 dove avremo venticinque modelli elettrificati di cui dodici totalmente EV. Lo sforzo in Italia viene comunque fatto, da noi come altri, per incrementare la rete delle ricariche elettriche. Certo pensare che ci sono nazioni in giro per l'Europa, tra cui Francia e Olanda, dove ci distanziano nettamente, fa pensare: solo Amsterdam ha più colonnine di tutta la nostra nazione. In ogni caso BMW spinge sul fronte anche per noi, con la gamma i e con le ibride; noi le accogliamo a pieno. I numeri sono piccoli in Italia, ma abbiamo registrato un +88% lo scorso anno; io stesso sono contento di usare una vettura elettrificata che moltiplicando i miei spostamenti quotidiani, di circa 30 km per tratta, fa risparmiare su base annua una tonnellata di CO2 emesso”.

Già, pensando però all’energia elettrica, si sente spesso polemizzare sulle fonti, rinnovabili o non rinnovabili, che vi siano a monte. “Posso dire che cercandole ci sono, quelle pulite; noi stessi sulla sede nazionale di San Donato, cerchiano di alimentarci unicamente con fonti rinnovabili grazie a centinaia di nuovi pannelli solari installati, energia dedicata in queste forme anche per le vetture della nostra flotta, tramite quarantuno colonnine”.

Sulle nevi di Sauze d'Oulx con i ragazzi del progetto SciAbile
Sulle nevi di Sauze d'Oulx con i ragazzi del progetto SciAbile
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Per i molti altri aspetti di SpecialMente, invece, quelli distanti dall’auto ma vicini alle persone, anche non clienti BMW, possiamo provare a sintetizzare i più rilevanti? “Non manchiamo prima di ricordare come da anni investiamo anche per la formazione alla guida responsabile, anche per chi non sia nelle possibilità di farlo semplicemente, grazie a macchine dotate di comandi speciali e un istruttore come Alex Zanardi. Per il resto lo scorso anno, nel Reputation Track che include ora tutti i colossi mondiali, ci siamo confermati nella top ten, secondo brand automotive dopo Ferrari. Questo deriva da vari elementi, tra cui piace ricordare la parte culturale, come la partnership con la Scala di Milano (soci fondatori sostenitori); Grandi Opere per Piccoli (nel 2017 40mila piccoli spettatori a teatro con scuole o famiglie). Il programma Intercultural Innovation Award, che mira a favorire il dialogo tra i popoli; i convegni interculturali all’università. Soprattutto insieme a Dynamo Camp, l’associazione che si occupa di terapia ricreativa e l’ospedale San Raffaele di Milano, vengono aiutati i giovani colpiti da malattie neurodegenerative a vivere un’esperienza inclusiva e unica a San Marcello Pistoiese. Quando si è trattato di dare un nome a quest’ultimo progetto, è nata l’idea di chiamarlo SpecialMente. Perché speciali sono le persone che lo animano e vivono, così come i ragazzi che lo sperimentano. “Mente” perché questo è il settore di ricerca che sosteniamo (quello delle staminali adulte del cervello) per tentare di dare, oggi, delle risposte scientifiche che possano tramutarsi in speranza, domani”.

Tornando in ultimo alle attività sportive supportate da BMW Italia, non esiste solo SciAbile, sulla neve e non si tratta solo di ambiti amatoriali o locali, a quanto sappiamo. “Sì, abbiamo lanciato, insieme alla FISPES, il progetto Tokyo 2020 per portare per la prima volta una rappresentativa paralimpica italiana ai giochi, in alcune discipline, come con BocciaRio”.

 

 

OMF

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