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In occasione della presentazione di SciAbile 2020, sulle nevi di Sauze D'Oulx, il nuovo presidente e AD BMW Italia parla delle attività per la Casa tedesca sul fronte non solo nazionale della mobilità. Veicoli sempre più elettrificati, per chi da anni sa proporne di interessanti e premium, ma non solo.
Quali sono i temi più importanti oggi per BMW in Italia? “Il nostro obiettivo più sfidante, per l’Italia, è dare la migliore customer experience del mondo premium ai nostri clienti. È chiaro che si parla anche di prodotto, con una strategia chiara. Nella parte del lusso, prevediamo un 2020 con volumi doppi rispetto all’anno precedente (sono i modelli Serie 7, X7 e Serie 8, ndr). Abbiamo poi chiaro il percorso sia dei modelli X o M, sia delle vetture elettrificate. L’altro pilastro della strategia però sono poi i comportamenti e l’orientamento al mercato: quelli li abbiamo condivisi con i dealer nazionali a metà gennaio”.
Sul fronte dell’elettrificazione, dopo l’exploit della i3 a suo tempo, arriveranno modelli più vicini al mercato, diversificati per segmento e tecnica. “L’elettrificazione passa sia dalle auto elettriche, sia dall’estensione del Plug-in hybrid su tutta la gamma. Entro il 2020 lanciamo la X3 elettrica e poi, l’anno prossimo la iNext e la i4. Ma intanto, da subito arriva una Mini completamente elettrica“.
Cosa si pensa di riuscire a fare con questi modelli in termini di volume, sul mercato italiano? “Il mercato italiano cresce. Se si guarda il 2019 è il +66% con 3.700 unità, di veicoli elettrificati. Noi abbiamo la quota più alta con il 22% di segmento. Limitatamente alle pure elettriche, sui piccoli numeri delle 10.000 vetture 2019, crediamo sia un segmento da presidiare. Sarà un supporto alla mobilità sostenibile per l’ambito urbano. Nel contempo con le ibride plug-in andiamo incontro a chi necessità di mobilità combinata (urbana in settimana, superiori nel weekend)“.
Non tutti i competitor offrono una gamma estesa di questo tipo. Qualcuno anche in voce dell’ecologia (vedi certi carmaker giapponesi per le batterie, volutamente solo piccole) lascia da parte l’elettrificazione sui mezzi più voluminosi e da viaggio. “L’elettrificazione piena sarà sulle city-car (i3 o Mini) ma con un modello come nuova X5 hybrid, noi diamo più di 90 Km in modalità elettrica. È un’auto perfetta per commuting senza uso del termico, avendolo però in altri usi“.
Come formula vendita, per avvicinare la clientela alle nuove auto, sono previste evoluzioni oltre il classico noleggio. Una flessibilità servirebbe a permettere di usare le molte varianti di motorizzazione esistenti. “Noi abbiamo un claim, coniato con il nostro presidente, che è The Power of choice. BMW è su tutte le tecnologie possibili, con i mild-hybrid o i plug-in, sia benzina sia diesel. Dal 2020 anche idrogeno fuel-cell. L’obiettivo è consentire a ogni cliente di scegliere la tecnologia più vicina alle esigenze. Una scelta che passa anche dalle formule finanziarie o i noleggi. Avremo strumenti sempre adeguati”.
Il fronte delle norme sull’auto invece, quello che in Italia si discute tanto perché ci si trova con regole non omogenee sul territorio. È questione anche politica. “Per noi la mobilità sostenibile è obiettivo dell’Europa. È raggiungibile secondo programmi come quello industriale che abbiamo in essere. Però l’obiettivo si raggiunge solo se tutti vanno nella stessa direzione. Industria, ricerca e istituzioni. Ci sono amministrazioni che vietano circolazione ai diesel Euro6: rappresenta un errore che genera confusione. I nuovi motori diesel Euro6 sono più puliti dei benzina. Limitarne la libertà di circolazione per noi non è la soluzione giusta per ottenere obiettivi a livello Europeo”.
Circa il tema dello svecchiamento parco circolante invece, cosa pensa BMW? Ci sono spazi per incentivare anche usati di ottimo livello utili alla causa ambientale. “E’ un percorso già attivato. Lavoriamo con UNRAE sul fronte e dopo esperienze poco positive con alcune amministrazioni, che vietano la circolazione, abbiamo in essere progetti per svecchiare il parco circolante. Abbiamo poi dei nostri incentivi, oltre a quelli governativi, tesi al rinnovo favorendo chi vuole magari sostituire il proprio modello, passando da un Euro4 a un Euro6. Non ci devono però essere confusioni a livello locale. Programmi e incentivi ci sono, serve lavorare con le istituzioni per quadro normativo certo, non con scelte di pancia“.
Infine l’aspetto Motorsport, dove BMW è da sempre protagonista in vari modi. Cosa ne pensa il nuovo n°1 della Casa in Italia? “Le gare sono parte del DNA BMW. Obiettivo industriale è quello di continuare a produrre auto che non saranno mai noiose da guidare. Il noto kart-feeling. In pista mi piace ricordare la FE, dove abbiamo investito molto, e proseguiremo“.