BMW e Daimler insieme nel segmento A EV? i2 e nuova Mercedes condivise da 30K

Pubblicità
Pronti a confermasi leader della fascia premium anche tra le citycar elettriche dei prossimi anni, quelli di BMW e Daimler uniscono le forze condividendo la futura i2 (e la "sostituta tedesca" della Smart?). Prezzo target da 30mila euro e debutto nel ’24
28 marzo 2019

Sono tanti gli attori pronti a rubarsi la scena nella mobilità urbana anni Venti e oltre, quella dove nessuno potrebbe scommettere con sicurezza oggi su quale sarà il modello a quattro ruote più usato nel centro della tal città, nemmeno a livello di brand. Troppe le nuove imprese automotive, troppo grande il mix tra costruttori storici, sistemisti arrembanti, fornitori di tecnologia (SW) o tecnica (elettrica); ma anche puri investitori, che sanno di poter pesare molto partendo con il piede giusto oggi, quando poi l’auto compatta ed elettrica sarà solo lontana parente, di quelle del recente passato.

Azzerati i vantaggi e le grandi economie instaurate, per chi era leader nel mondo auto? Se non ci si muove bene, se non si investe abbastanza, se non ci si fa “assorbire” da altri come qualcuno… Sì. È proprio per questo che, come vi avevamo anticipato su Automoto.it. i colossi tedeschi Bmw e Daimler sono pronti a collaborare sull’elettrico per davvero, dopo che su intelligenza artificiale e sharing, già di per sé non piccole cose (anche se l’automobilista finale non “vede” il legame quando siede in macchina).

Sembra un controsenso rispetto alla tradizione di rivalità, ma questa di “piccola cosa” mette sul piatto risorse che altri non hanno e quindi allunga il margine, da rincorrere, tracciato da quelli che l’auto la hanno inventata e sviluppata. Avete presente la i3 e la Smart? Sin dal debutto segnano un riferimento ma sino a ora non si capiva, perché non ce lo volevano far capire, come saranno rinnovate; non come impostate in principio, almeno sotto il vestito. Lo stesso riferimento dovranno però essere capaci di rimarcarlo, con le loro prossime segmento A elettriche sfornate, quelli di BMW e Mercedes, o brand collegati ai gruppi.

Monaco e Stoccarda

Le voci “da dentro” danno per certa una nuova BMW i2 su base tecnica condivisa con Daimler, che deciderà come chiamare e brandizzare la propria auto gemella, se Smart finisce “cinesizzata” e Maybach, come AMG, per nulla sposano una citycar. In strada entro metà anni Venti, 2024 pare, per ridimensionare ogni altro modello presente sul mercato europeo e non solo. Modelli di cui abbiamo già parlato o parleremo, ma che non saranno premium quanto la “Biemcedes” concepita per metà a Monaco e per l’altra a Stoccarda. Cinesi in arrivo, Fiat Centoventi e soprattutto le mille declinazioni MEB di VW (che punta a condividere ovunque possibile la propria piattaforma) sono avvisate, di stare sul generalista, senza alzare la cresta.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese
Un ultimo sguardo all'orizzonte per la i3, che pare debba essere messa da parte per far luce alla più popolare i2
Un ultimo sguardo all'orizzonte per la i3, che pare debba essere messa da parte per far luce alla più popolare i2

Numeri, non del lotto

Poche frasi certe da membri del board BMW ad ammettere la cosa, ma tante ipotesi numeriche per quantificare la Biemcedes da città. I media tedeschi parlano di quota mezzo milione, come somma di auto sfornate, per avere le giuste economie di scala e “starci” che vuole dire, sapendo per cosa lavorano le aziende anche tedesche, “guadagnarci” vendendo l’accesso gamma a circa 30.000 euro. Mica male, come stima, per quella che non sarà la city-car elettrica della massa, nazional popolare come altri voglion fare. Il che però significa ancor poco, finché non sappiamo cosa ci sarà “sotto” ai certamente bei vestiti delle piccole tedesche, elettriche premium da città. Dicono, sempre i ben informati, che l’autonomia minima dovrà essere di 300 chilometri e che l’impronta della BMW non sarà molto diversa, esternamente, da quella di i3. Con le elettriche risulta più difficile fare la differenza, specie nella scheda tecnica e in modo duraturo, staremo a vedere.

Da Moto.it

Pubblicità