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Un onere ma al tempo stesso un vantaggio, nell’essere costruttore premium di pneumatici ovvero tra gli autori del primo elemento per sicurezza e prestazione in auto (che sono appunto le gomme) è quello di lavorare con tutte le grandi Case. Forte anche di questo, il gruppo Continental organizza annualmente un succoso evento di portata internazionale denominato Black Chili Driving Experience. Sviluppato inizialmente su target europeo, di Belgio, Germania, Spagna e Francia, per la prima volta quest'anno ha coinvolto anche l’Italia. Siamo stati tra i protagonisti di una quattro giorni in terra francese e abbiamo avuto l'opportunità non solo di approfondire molti aspetti tecnici, che riguardano le gomme in generale, ma soprattutto quelli specifici di Continental che, per la serie “Forse non tutti sanno che…”: è l’unico sistemista automotive di peso che si occupa anche di pneumatici, e viceversa.
Già, non solo gommista che fornisce pneumatici a circa un auto su tre in Europa, bensì sistemista, che vuole dire: produrre in cinque divisioni tanti elementi in uso nei diversi sistemi che compongono un veicolo. Ad esempio sistemi elettronici per la gestione motore e il comfort, o di frenata. Comprendere la varietà tecnica e tecnologica dietro a un nome che spesso si sa solo essere presente, nel mercato auto o nella propria vettura, non è banale. La BCDE 2019 (abbreviamo in acronimo per semplicità) offrendo guida di vari modelli d'eccezione con tipologia di motorizzazione e gommatura molto diverse tra loro, ci ha anche permesso di fare un poker test informale. Ne scriveremo separatamente su Automoto.it, dicendovi che ha “vinto” tra: BMW M240i, Jaguar I-Pace, Porsche 718 Boxster e Ford Mustang GT.
Quello che stimola la curiosità di un automobilista, ancor più se ospite protagonista in auto alla #BCDE2019 come accaduto a due coppie di nostri fortunati connazionali (vincitori di un concorso aperto a tutti) è comprendere cosa ci azzecchi il “black chili” con la gomma premium della Casa tedesca. A essere curiosi un minimo, si può anche voler conoscere la storia del Cavallino di Hannover, presente nel logo Continental e di come sia diventato iper-tecnologico e globale in poco più di un secolo (acquisendo Temic e parti di Siemens e Motorola). Lo troviamo in abitacolo, nascosto sotto il tunnel per un modulo Airbag; in vano motore, per l’iniezione; magari anche nelle portiere o nel cruscotto. Tutta produzione Continental.
La full-immersion di quattro giorni è goduriosa, tra le bellezze di Provenza, all'interno e Costa Azzurra, sul mare. Sempre con auto altrettanto belle, su strade panoramiche che mettono alla prova prestazione ma soprattutto sicurezza. Si associano delle sessioni conoscitive alternate a soste, in chiave provenzale rivisitata (ovvero raffinatezze locali di Francia, unite al tema motoristico internazionale e della sicurezza in auto). A condire il tutto, una competizione tra i partecipanti, fatta di regolarità alla guida (misurando tempi e consumi nelle tappe) e conoscenza sia della tecnica, di vettura o gommatura, sia della tradizione locale.
La “Route de Crêtes”, 215 km sulle tortuose strade che attraversano i rilievi provenzali, è un percorso da sogno al volante, meglio se con capelli al vento: si osservano luoghi pittoreschi, come quelli dei tetti di Castellane e si ammira lo straordinario azzurro del Lac de Sainte-Croix. Ma ai fanatici dell’auto questa esperienza di guida offre soprattutto sensazioni al volante, con potenze esagerate dai motori (450 i CV della Mustang) e tenuta da urlo delle mescole Black Chili: il nome è infatti quello usato dalla Casa di Hannover per identificare una serie di gomme ad alte prestazioni. Sono prodotte in varie serie e misure, capaci di calzare dalla due posti aperta, al grande SUV sportivo. La peculiarità delle mescole estive Black Chili (alternative alle Cool Chili invernali e alle Green Chili più orientate all’eco-drive, EV) è la flessibilità data dalla combinazione di polimeri. O meglio delle catene con varia lunghezza presenti, che sono studiate profondamente. Giunte alla sesta generazione, queste gomme sono sviluppate pensando a ogni tipo di attivazione possibile dei loro polimeri in base alla frequenza, ovvero il tipo di risposta mentre si guida in fasi e ambienti diversi.
La “Route d’Azur” della BCDE 2019 è un altro percorso ricco di spunti interessanti. Come le scogliere del Massif de l’Esterel a picco sull’acqua e le gole di Verdon, che grazie ai panorami mozzafiato e alle curve impegnative, rappresentano il sogno di ogni appassionato di motori. Su queste tratte non è raro incrociare gruppi di supercar o anche vetture classiche, che fanno la loro bella escursione insieme. Dove i limiti lo permettono, le auto sono messe alla prova e la sicurezza in questo caso passa proprio dai sistemi che Continental fornisce alle grandi Case. Passaggi a volte stretti e tortuosi, con asfalto invero sempre ben messo rispetto a certe strade italiane, ma che usando certe auto prestazionali certo stressa gli pneumatici.
La Casa tedesca ha proposto giornate con tappe poco oltre i 200 Km. Tappe che si sono ripetute vari mesi, in sessioni dedicate alle diverse nazioni, con noi italiani a chiudere una stagione dove sono stati consumati vari treni di pneumatici, tra cui: PremiumContact 6, che meravigliano per la silenziosità (interna, fino a -9 dB) da abbinare a vetture elettriche, SportContact 5 e SportContact 6, con soluzioni SSR (run-flat fino a 80 Km/h). Le misure del test variano da 18’’ a 22’’ per i cerchi, in molti casi differenziate per asse nella superficie di contatto.
Passando di vettura in vettura tra cabriolet tutte oltre i 300 CV, qualcuna solo a trazione posteriore senza tutele evolute, piuttosto che al volante di un SUV elettrico iper-controllato che fa lo 0-100 km/h sotto i cinque secondi, scopriamo una gamma pneumatici orientata a garantire la “prestazione del cavallino”. Prestazione ad Hannover vuole dire non tanto pista e giri veloci, quanto sicurezza a 360° per l’auto. Non a caso in Continental perseguono una “vision zero” sapendo che loro, escluse alcune parti di stile e carrozzeria, un’auto potrebbero costruirsela da soli. Esempi sono le gomme run-flat SSR approvate dalla Casa usate su BMW M240i, ma soprattutto una serie di sistemi controllo dinamico. Per esempio l’ESC della Mustang e della BMW, elementi per la frenata su Porsche, le sospensioni ad aria e il controllo con visione 360° su I-Pace.
La foto-gallery qui proposta, rende l’idea esteriore di un evento molto azzeccato e magari fattibile nel futuro in terra italica, da parte del sistemista tedesco. Non solo per il contesto fatto di guida nella splendida natura (oltre il mare non è mancata qualche aquila) con castelli e verdi campi da golf, ma per il concentrato di varietà tecnica sui percorsi.
In un articolo separato di intervista con Andrea Reffo, Training & Product Manager Continental, analizziamo il vero vincitore della BCDE: a nostro giudizio la sicurezza d'insieme (pneumatici + sistemi) perseguita nelle scelte di produzione per gomme che non sono premium solo grazie a un logo e non "lavorano" solo a contatto del fondo stradale ma soprattutto con i sistemi di ausilio. Scopriamo come sono sviluppate e testate, in cinque centri, le soluzioni Continental prima che diventino gomma di serie; e rivediamo anche consigli utili per la scelta e la manutenzione degli pneumatici, su tipi diversi di vetture ad alte prestazioni.