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La tragedia di Pisa della bimba di appena un anno dimenticata in auto e deceduta per lo shock termico ci fa riflettere ancora una volta, purtroppo, su quanto possa essere facile passare dalla gioia di crescere un figlio alla disperazione di dover piangere la sua scomparsa.
Non si tratta di essere cattivi genitori, ma di una dimenticanza che può capitare anche a papà e mamme più attenti e premurosi, come pare che fosse il padre della piccola che quella mattina ha dimenticato di accompagnarla all'asilo e si è recato al lavoro lasciandola a bordo.
«Per gestire l'enorme mole di questo lavoro quotidiano in modo economico, la nostra psiche automatizza molti dei nostri schemi abituali di vita. Purtroppo, portare un bambino al nido e poi andare di corsa a lavorare è uno degli schemi più tipici. Per spezzare uno di questi tipici schemi abituali basta una qualunque piccola interferenza cognitiva. Una telefonata inattesa, una preoccupazione improvvisa annunciata sul lavoro, qualunque cosa sposti quel tanto quanto basta sul piano del pensiero o dell'emozione, un circuito comportamentale assodato, ma automatizzato, che può deragliare», ha spiegato a Il Tirreno lo psicologo dell'ASL 6 di Livorno Nicola Artico.
Una distrazione che può dunque capitare a tutti, ma qualcosa si può fare. Innanzitutto si possono seguire le 6 regole stilate qualche tempo fa dal Ministero della Salute per evitare episodi come quello di Pisa e più in generale evitare che i piccoli rimangano intrappolati a bordo, col rischio di rimanere soffocati dal caldo.
1. Se vedi un bambino solo in macchina chiama immediatamente il 112 (numero unico europeo per le emergenze) o il 113.
2. Se trasporti sul sedile posteriore della tua auto un bambino:
- lascia i tuoi oggetti personali (borsa, telefono, valigetta, ecc.) sul sedile posteriore, vicino al
piccolo. Quest’abitudine può aiutarti a non dimenticare, quando esci dalla macchina, che
hai portato con te un bambino;
- poggia gli oggetti personali del bambino (pannolini, borse e biberon) sul sedile anteriore, in
modo che ti ricordino la presenza del bambino.
3. Quando accompagni il bambino al nido o all’asilo aggiungi sul programma dell’agenda del tuo computer o del tuo telefonino un apposito “promemoria” (oppure scrivilo sulla tua agenda di carta), che può segnalarti se hai portato o meno il bambino a destinazione, come programmato.
4. Ogni volta che si verifica un cambiamento di programma nella consegna o nel ritiro del bambino, comunicalo al partner o a un’altra persona di fiducia (come ad esempio i nonni).
5. Chiedi alla persona chi si prende normalmente cura del bambino (per esempio la responsabile dell’asilo o del nido o la baby-sitter) di avvertirti se il bambino non è stato accompagnato all’asilo o al nido, come di solito accade.
6. Quando in macchina non c’è nessuno, abbi cura di chiudere le portiere e il bagagliaio posteriore e tenere le chiavi lontano dalla portata dei bambini.
Per evitare lapsus dalle conseguenze così gravi alcuni produttori hanno ormai creato dei seggiolini con sensori e allarmi “anti distrazione” che potrebbero presto essere imposti per legge, mentre i genitori di una bimba morta in circostanze simili hanno ideato un sistema chiamato “Ok, ci sei!” che consiste in un badge che certifica la presenza del bimbo e in caso contrario avverte via sms il genitore.
Ci sono poi diverse app gratuite che assolvono allo stesso compito, come Kars4Kids, l'italiana Infant Reminder e la funzione "Promemoria bimbo in auto" aggiunta alla popolare app/navigatore Waze.
Secondo le statistiche, episodi simili accadono soprattutto nel periodo che va dalla primavera all'autunno, nel periodo cioè più caldo dell'anno, quando la temperatura a bordo può salire di 10 o 15 °C ogni 15 minuti, arrivando velocemente fino a 60° C. La maggior parte delle vittime ha un'età compresa tra 0 e 4 anni, visto che in questa fascia la temperatura corporea sale infatti da 3 a 5 volte più velocemente rispetto a quella di un adulto per la presenza di una minore quantità di acqua come riserva. L'ipertermia in un bambino dimenticato in macchina può verificarsi anche in 20 minuti, mentre la morte può arrivare entro 2 ore.