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I risultati finanziari consolidati di Suzuki Motor Corporation, relativi all'esercizio aprile 2014-marzo 2015, raccontano un'annata per certi versi molto positiva ma non priva di alcune sofferenze. Il fatturato consolidato è aumentato del 2,6% (ovvero 318 milioni di euro) toccando per la prima volta i 3.015 miliardi di Yen, vale a dire 24,1 miliardi di euro. Il fatturato nel mercato interno è sceso del 3,4% (-305 milioni di euro) fermandosi a 8,8 miliardi di euro, soprattutto a causa della riduzione delle vendite di automobili.
Il fatturato generato dall'export è invece salito a 15,4 miliardi di euro (+6,4%), in questo caso in buona misura grazie alla vendita di auto nel mercato indiano. L'utile operativo consolidato ammonta a 1,4 miliardi di euro, in contrazione del 4,4% rispetto all'esercizio precedente, mentre l'utile netto consolidato è diminuito del 9,9% attestandosi a 775 milioni di euro. Nonostante ciò i dividendi previsti a fine anno sono di 3 Yen per azione (0,024 euro) per un valore di 17 Yen ad azione.
L'Asia è cresciuta rispetto allo scorso esercizio del 37,3%, totalizzando 653 milioni di euro grazie all’incremento del business automobilistico indiano e coprendo la diminuzione registrata in Indonesia e Thailandia. In Giappone il risultato operativo consolidato è diminuito del 32,6% per 725,6 milioni di euro complessivi.
Il settore auto, come già detto, si è ridotto in Giappone ma è cresciuto all'estero grazie al lancio della citycar Alto e ai monovolume di piccole dimensioni Every ed Every Wagon. Il fatturato di settore è cresciuto del 3,3% raggiungendo l'equivalente di 21,6 miliardi di euro. L’utile operativo consolidato è invece diminuito del 4,2% rispetto al pari periodo dell’esercizio precedente, arrivando a 1,4 miliardi di euro. Un dato riconducibile alla diminuzione dell’utile in Giappone, Indonesia e Thailandia, e nonostante l'aumento dei profitti registrato in India.
Nel settore moto, e scooter, il fatturato consolidato si è attestato a 2 miliardi di euro (-6,0%, pari a 128,8 milioni di euro) a causa in primo luogo della diminuzione delle vendite nel mercato asiatico. L’utile operativo consolidato pari a 800.000 euro, ottenuto nell’esercizio precedente, diventa così una perdita operativa pari a 5,6 milioni di euro.
Nel comparto Marine, e nelle restanti attività del gruppo, il fatturato consolidato ha registrato un incremento del 12,5%, per un totale di 504 milioni di euro. Il risultato è stato ottenuto grazie ad un incremento delle vendite di motori fuoribordo in Europa e Nord America.
Maurizio Gissi