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Una bici prima delle auto? La corsa alla guida autonoma per i veicoli con ruote si arricchisce di una nuova, inattesa protagonista.
Ovviamente di ruote ne avrà tre (impossibile, per ovvie leggi fisiche e di equilibrio, che una due ruote si muova da sola senza cadere), e nelle intenzioni degli sperimentatori sarà chiamata a gestire una serie di attività soprattutto di tipo lavorativo, come la consegna di pacchi o cibi a domicilio, ma che in futuro non si esclude di estendere come servizio di trasporto pubblico.
Si tratta di un progetto finanziato dal Ministero Federale tedesco per l’Istruzione la Ricerca: i ricercatori dell’Università “Otto von Guericke“ di Magdeburgo sono al lavoro su una cargo e-bike dotata di diverse tecnologie sinora applicate alle quattro ruote, per definire una sistema di guida autonoma anche su un triciclo.
In pratica, sensori elettronici e sistemi di navigazione dovranno permettere alla bici da carico (come detto, a tre ruote, quindi senza problemi di equilibrio) di muoversi non solo raggiungendo un punto B partendo da A, ma soprattutto evitando gli ostacoli.
Come avviene per le auto, il problema maggiore riguarda il passaggio dalla sperimentazione in laboratorio alla verifica pratica: evitare ostacoli in movimento, persone o altri veicoli, e rispettare le norme che regolano la circolazione urbana.
L’Istituto di Logistica dell’Università si sta occupando dei risvolti pratici in collaborazione con i docenti di informatica: il prototipo inizierà le prime pedalate autonome per l’inizio di ottobre, in un ambiente reale che consentirà di valutare non solo il comportamento della e-bike autonoma ma anche delle persone: come reagiranno passanti e pedoni dinanzi ad una bici che si muove senza nessuno in sella?
Dopo i positivi riscontri arrivati dai test in laboratorio e in ambienti chiusi alla circolazione pubblica, per i ricercatori è giunto il momento di passare alla verifica su strada e “dal vero“: potendo contare su una rete di piste ciclabili tra le migliori della Germania, i programmatori di Magdeburgo pensano che grazie ad una dotazione “relativamente ampia di sistemi Adas” (tra sensori, GPS, telecamere e laserscan), le bici autonome potranno capire quando un pedone attraversa la strada e saranno in grado di aggirare ostacoli fermi.
La timeline del progetto, che ovviamente prevede la gestione del veicolo tramite app al cellulare, indica la definizione di un prototipo commercialmente utilizzabile entro il 2020.