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Non siamo ai livelli del vecchio e bambino cantati da Guccini, ma neppure troppo lontani: separati non solo a livello anagrafico (trent’anni dividono il quasi ottantenne Bernie dal neppure cinquantenne Musk) ma soprattutto a livello ideologico, i due nei giorni passati hanno “incrociato” i cellulari, scambiandosi diversi tweet su argomenti non banali, come ricchezza, equità e tasse.
La tenzone tra l’ex rivale di Biden alla nomination democratica e l’eccentrico manager di Tesla e SpaceX è iniziata quando Sanders ha definito “immorale” la ricchezza accumulata da Musk e Jeff Bezos, il fondatore di Amazon.
Sanders, che negli USA incarna lo spirito socialista, da tempo propugna una maggiore tassazione delle persone più ricche del paese, per bilanciare lo squilibrio sociale; una posizione vista dai sostenitori del libero mercato come fumo negli occhi, perché porterebbe a strangolare l’iniziativa individuale e l’intera economia.
«Viviamo un momento della storia americana - ha scritto nel suo primo tweet Sanders - in cui due ragazzi come Elon Musk e Jeff Bezos possiedono più ricchezza del 40% più povero delle persone in questo paese. Tale livello di avidità e disuguaglianza non è solo immorale. È insostenibile».
Chiamato direttamente in causa, Musk è intervenuto rivelando come utilizza i soldi frutto del suo lavoro: «Sto accumulando risorse per contribuire a rendere la vita multiplanetaria - ha scritto Elon con un chiaro riferimento a Space X - ed ampliare l'esplorazione dello spazio».
«Il viaggio spaziale è un'idea entusiasmante - ha risposto Sanders - ma in questo momento dobbiamo concentrarci sulla Terra e creare un sistema fiscale progressivo in modo che i bambini non soffrano la fame, le persone non siano senzatetto e tutti gli americani abbiano assistenza sanitaria. Il livello di disuguaglianza in America è osceno e una minaccia per la nostra democrazia».
Musk e Bezos, indicati come i due uomini più ricchi del mondo, secondo una recente analisi di Forbes dispongono di un patrimonio di ben 343 miliardi di dollari, aumentato di oltre 200 nel 2020, l’anno della pandemia globale.
Secondo il Washington Post, giornale di proprietà di Bezos, per porre fine al problema della fame negli USA basterebbero 25 miliardi di dollari: un dato che ha spinto Sanders ad invocare norme per riequilibrare l'economia del paese, compreso l’appello ad una "Carta dei diritti economici del 21° secolo" per garantire assistenza sanitaria, alloggio e un salario dignitoso.
Per questo obiettivo, Sanders chiede di aumentare le tasse su società ed aziende che «pagano i propri dirigenti almeno cinquanta volte di più della paga media dei loro lavoratori».