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Aggiornamento del 12 gennaio. Dal primo gennaio 2023, le accise sono rientrate a “pieno regime” e i prezzi dei carburanti, di conseguenza, sono aumentati vertiginosamente. Il governo non intende quindi prolungare lo "sconto", perché l'intervento costa troppo e le risorse a disposizione sono insufficienti.
Le tensioni che ci sono al governo in quest'ultime ore, soprattutto dopo la pubblicazione di un video sui social del Presidente del Consiglio dove affermava che il taglio delle accise sui carburanti non era mai stata promessa durante la campagna elettorale, sembrano molto alte. Infatti, l'opposizione afferma che nel programma di Fratelli d'Italia per le elezioni 2022, alla pagina 26 del paragrafo 17 si legge: "Sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise".
Il Presidente del Consiglio, in risposta alle opposizioni, durante la giornata di martedì ha affermato:
“Per tagliare le accise non avremmo potuto aumentare il fondo sulla sanità, la platea delle famiglie per calmierare le bollette domestiche, per i crediti delle Pmi: tutte queste misure sarebbero state cancellate per prevedere il taglio della accise. Invece di impegnare 10 miliardi all'anno abbiamo deciso di concentrare le risorse su chi ne aveva più bisogno. Abbiamo fatto una scelta che rivendico e che è di giustizia sociale”
Con i prezzi comunicati e le prime analisi dei dati, il Codacons denuncia il rialzo dei carburanti e in base ai dati disponibili, il prezzo del gasolio è arrivato sull’isola di Vulcano ad un prezzo di 2,34 €/l in modalità servito e la benzina è salita fino a 2,08 €/l. In Sardegna, più precisamente a La Maddalena, il prezzo della benzina sale a 2,08 €/l e il diesel fino a 2,22 €/l.
Se ci si sposta lungo le autostrade, i prezzi sono letteralmente schizzati alle stelle e un pieno di gasolio (mediamente di 40 litri) può costare fino a 96 euro. Sull’A1 Roma-Milano, in modalità servito, la benzina arriva a costare fino a 2,39 €/l e il gasolio, fino a 2,47 €/l. Sull’A4 Brescia-Padova, invece, il Codacons rileva che i prezzi della benzina arrivano fino a 2,38 €/l e il diesel, invece, fino a 2,44 €/l.
Per l’occasione, il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha affermato:
“I prezzi dei carburanti sembrano fuori controllo, e dopo lo stop al taglio delle accise si assiste a forti incrementi dei listini alla pompa in tutto il territorio, la cui entità non sembra in alcun modo giustificata dall'andamento delle quotazioni petrolifere. Per tale motivo abbiamo presentato un esposto a 104 Procure di tutta Italia e alla Guardia di Finanza, chiedendo di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini"
Infine, visto l’incremento dei prezzi del carburante, al Corriere Della Sera è stato intervistato il ministro della Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha dichiarato:
“Abbiamo coordinato una duplice azione per stroncare la speculazione. Il ministro dell’economia Giorgetti con la Guardia di Finanza che ha gli strumenti più efficaci. [Quali?] Per quanto mi riguarda, avevo già chiesto nelle scorse settimane a Mr Prezzi un costante monitoraggio con la collaborazione della GdF per realizzare un modello di controllo più efficiente ed evidenziare subito ogni anomalia e ogni tentativo di speculazione, come sembra siano emersi in alcuni casi eclatanti e non giustificabili in questi giorni. La prossima settimana riunirò le associazioni dei consumatori per confrontarci sugli strumenti più idonei”