Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
"Una Taycan di oggi impiega solo 22 minuti e mezzo per andare dal 5 all' 80%. Con il il silicio come materiale per l'anodo, possiamo aspettarci tempi di 15 minuti a medio termine, e ancora meno fra qualche anno". A dirlo è il Prof. Maximilian Fichtner, Direttore dell' Helmholtz Institute di Ulm e capo dell'Energy Storage Systems Research Unit all'istituto di tecnologia di Karlsruhe. Certo, prosegue, ci vorranno delle stazioni di ricarica adatte e probabilmente con raffreddamento attivo delle spine, ma si può fare fino a 500 kW.
La ricerca sui nuovi materiali per realizzare anodo e catodo e l'indirizzo verso gli elettroliti a stato solido sono le tecnologie più promettenti per realizzare una maggiore densità energetica a parità di peso e una più rapida procedura di ricarica. In particolare l'adozione del silicio per realizzare gli anodi al posto del litio con una leggera riduzione della capacità energetica (3,578 mAh/g contro 3,862 mAh/g) ma un enorme risparmio in termini di costo e impatto ambientale, visto che il silicio è il secondo elemento più comune sulla terra. Nelle nuove chimiche entra anche il sodio (altro elemento molto più comune del litio) che permetterebbe una riduzione di costo del 50%, un aumento delle correnti di ricarica e una maggior resistenza al degrado alle basse temperature (a -20°C la capacità è del 20-30% superiore alle batterie al litio-ioni). Quest'ultimo però ha una capacità di soli 1,165 mAh per grammo di peso.
Un altro degli aspetti su cui si lavora intensamente a Weissach è il packaging degli accumulatori: oggi le celle - sia quelle cilindriche, sia quelle a tasca- sono piccole (e infatti Tesla passerà alle 4680, che sono però un po' in ritardo) e richiedono quindi un'infinità di piccoli collegamenti elettrici che aumentano il peso e riducono l'efficienza. In futuro la dimensione della singole cella potrebbe arrivare ad 1,2 metri di lunghezza (che è all'incirca la dimensione trasversale di un pianale). Con questo nuovo packaging e le nuove chimiche "...non siamo lontani dall'avere un pacco batteria che permette un'autonomia di 1.300 km", ha concluso il Prof. Fichtner.