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Un nome quasi impronunciabile per un’attività davvero encomiabile: il CDCNPA (Centro di Coordinamento Nazionale Pile Accumulatori), che coordina le attività di raccolta di questi rifiuti da parte dei Sistemi Collettivi e Individuali istituiti dai produttori di pile e accumulatori, ha reso pubblici i dati relativi all’attività nel 2015.
Dal Report emerge un’Italia piuttosto virtuosa nel campo di pile e accumulatori portatili (come stilo e batterie dei telefonini), settore dove incrementa la raccolta del 5% superando la soglia dei 10 milioni di kg avviati al recupero in un solo anno.
Un risultato lusinghiero, che allinea il nostro Paese alle medie europee con oltre il 41% delle pile esauste raccolte rispetto alle nuove immesse sul mercato. Un traguardo importante ma non ancora sufficiente, se si considera che dal prossimo settembre il target europeo da raggiungere sarà del 45%.
La raccolta complessiva ha avuto origine da due flussi: 4.860.732 kg provenienti dai Consorziati (Sistemi Collettivi e Sistemi Individuali), che svolgono il servizio presso i soggetti iscritti al CDCNPA e 5.244.440 kg derivanti dai servizi di raccolta professionali svolti sempre dai Consorziati presso altri soggetti che detengono i rifiuti (raccolta volontaria).
Negli ultimi quattro anni, il rapporto tra raccolta dei rifiuti di pile e accumulatori portatili e quello dei nuovi immessi sul mercato dai Consorziati CDCNPA registra un costante aumento, passando dal 27% del 2012 al 41% del 2015.
Al termine dello scorso anno, i luoghi di raccolta iscritti al portale del CDCNPA erano 4.480 (+28%), su tutto il territorio nazionale. I più diffusi sono i punti vendita in cui sono commercializzate le pile portatili e i centri di raccolta gestiti dai Comuni e dalle aziende di gestione dei rifiuti urbani. La regioni che dispongono di più luoghi di raccolta sono nel Nord Italia: prima è la Lombardia, con 1.096 luoghi di raccolta, seguita da Veneto e Piemonte. Nel Centro Italia i migliori risultati sono stati raggiunti da Lazio e Toscana, mentre per il Sud e Isole, le regioni con il maggiore numero di strutture sono Campania e Puglia.
La raccolta di pile e accumulatori portatili mostra le regioni del Nord Italia, con oltre 3,3 milioni di kg, come quelle più virtuose: chi raccoglie di più è la Lombardia, mentre il Trentino Alto Adige riporta un incremento del 28,78%; inoltre, due Regioni registrano un incremento considerevole: Abruzzo con un +110,37% e Sardegna con un +210,92%.
I Sistemi di Raccolta aderenti al CDCNPA hanno, inoltre, raccolto 159.866.869 kg di accumulatori industriali e per veicoli, registrando un leggero calo rispetto al 2014: per spiegare il trend negativo bisogna ricordare le caratteristiche di questo tipo di rifiuto che, contenendo un materiale prezioso come il piombo, è soggetto a dinamiche di raccolta legate all’andamento del mercato, cui partecipano anche soggetti che operano in maniera indipendente dai sistemi di raccolta dei produttori e dal CDCNPA. In ogni caso, l’Italia si classifica al quarto posto tra gli Stati Membri per immesso sul mercato e per raccolta
Dai dati forniti dall'EPBA (associazione europea dei produttori di batterie portatili) risulta che in Europa ogni anno vengono immesse sul mercato oltre 210.000 tonnellate di pile e accumulatori portatili, pari a oltre 10 miliardi di pezzi, quantità rimasta abbastanza costante negli ultimi anni. Il totale di rifiuti gestiti invece è andato crescendo dal 2010 al 2014, da circa 55.000 a 85.000 tonnellate.
In termini di tasso di raccolta, si è passati da circa il 25% del 2010 al 40% del 2014. In termini assoluti, otto paesi (Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Svezia) generano e raccolgono da soli circa l’80% dei rifiuti da pile e accumulatori portatili europei.
L'Italia è il quarto paese per immesso sul mercato (il 12% del totale europeo) e per raccolta (l'11% del totale europeo).