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In queste settimane nessuno sa che pesci pigliare o quasi: per i propri risparmi, per i propri piani sull’auto e sulla mobilità oltre il breve termine. Nel marasma generale, dovuto al panico che innesca l’ombra di malattia globale da Covid-19, sono per certo la filiera della mobilità e della finanza, quelle che più sentono tremare le proprie basi. Da buoni italiani, legati al mondo auto Fiat divenuto FCA, prendiamo in esame proprio il gruppo ex-torinese. A quanto dichiarano loro sono relativamente coperti, finanziariamente. A quanto dice Moody’s però FCA passa a rating Ba1 nelle azioni e Ba2 nelle obbligazioni. Il commento, poco incoraggiante per il momento, è: ”under review with direction uncertain”. A quanto dice la borsa infine, il titolo FCA è lievemente in ripresa nella seconda metà di marzo, ma sempre dopo un crollo del 60% circa, negli ultimi due anni (mentre scriviamo 6.82 euro, a marzo 2018 oltre 17 euro).
Proprio oggi, FCA annuncia una linea di credito aggiuntiva, per 3,5 miliardi, conclusa con due banche. Sono denari a disposizione per le “generali esigenze aziendali” e per i fabbisogni legati al capitale di funzionamento del Gruppo (non esteso a PSA). Durata iniziale di 12 mesi, con possibilità di estensione per ulteriori 6 mesi. Questa linea di Credito FCA è aggiuntiva rispetto alle altre in essere, per 7,7 miliardi. A conti fatti, l’operazione conferma il sostegno dalle principali banche di relazione internazionali FCA nelle durissime circostanze dell’attuale momento. Pensando al futuro però, oltre l'anno, le circostanze non saranno tanto meno dure, pur non durissime con impianti fermi.
BEI. Solo settimana scorsa FCA aveva sottoscritto un finanziamento quinquennale, da 300 milioni di euro, con la Banca Europea per gli Investimenti. I soldi della BEI sono però mirati, anche se leggermente più dilazionati: servono ai progetti realizzati entro il 2021 di produzione su larga scala delle trasmissione veicoli elettrificati. Per le linee di assemblaggio veicoli elettrici plug-in hybrid (PHEV) a Melfi e la produzione di auto elettriche (BEV) a Mirafiori. Tradotto ci sono le risorse per spingere fuori dagli stabilimenti verso le concessionarie le nuove Panda e 500 elettriche (qualcuno dice anche modelli gemelli a marchio PSA, ma la fusione è dilazionata dal Coronavirus) come anche i SUV ibridi Jeep e Fiat.