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Annunciata come grande innovazione lo scorso giugno, la realizzazione della banca dati nazionale delle vetture in uso ai disabili è stata rimandata almeno fino al prossimo autunno.
La grande piattaforma informatica, contenente al suo interno tutte le targhe delle auto al servizio dei disabili e grazie a questo capace di consentire senza problemi l’accesso ai varchi elettronici di tutte le ZTL d’Italia, evitando quindi la trafila burocratica della richiesta di autorizzazione preventiva, dovrebbe permettere a tutti i comandi di polizia d’Italia di verificare in tempo reale la presenza nel database della targa associata, consentendo la circolazione nelle rispettive zone a traffico limitato, senza rischio di sanzioni.
La notizia del rinvio dell’inizio del servizio è stata data da Enrico Giovannini, ministro di Infrastrutture e mobilità sostenibile, insieme a Erika Stefani, ministra per le disabilità, che hanno indicato nelle difficoltà di coordinamento tra i soggetti interessati al provvedimento la fonte del ritardo.
L’obiettivo finale resta però confermato: arrivare ad piattaforma strutturata, che contenga i dati di ogni singolo Cude (Contrassegno unificato disabili europeo), comprensivi di due numeri di targa di veicolo da associarvi.
Per garantire la privacy, non solo il Cude non sarà registrato con il nome del titolare, ma lo scambio di informazioni tra la banca dati e il Comune diverso da quello di residenza che registra il passaggio dell’auto avverrà con un codice alfanumerico diverso dal numero di contrassegno, senza che nessuna indicazione specifica o personale sia condivisa tra i vari enti.
Infine, grazie a una app specifica, in caso di necessità il titolare del Cude potrà inserire nuovi numeri di targa, sostituendo uno o entrambi quelli già presenti, visto che il limite di due targhe registrate è al momento non modificabile.