Bambini dimenticati in auto. Arriva la "fibbia salvavita"

Bambini dimenticati in auto. Arriva la "fibbia salvavita"
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Arriva dall'America la fibbia intelligente da integrare al seggiolino per evitare di dimenticarsi i bambini in auto. Ecco come funziona
25 agosto 2015

Sembra impossibile ma il fenomeno dei bambini dimenticati in auto continua a rimbalzare sulle pagine dei giornali. Uno degli ultimi casi a Roma, nel mese di luglio, dove un genitore si è dimenticato il proprio figlio di tre anni sul sedile posteriore. Per fortuna in questo caso il piccolo è stato salvato da un agente di Polizia che, resosi conto del potenziale pericolo, non ha esitato ad infrangere il vetro della vettura.

Bambini dimenticati in auto: arriva la tecnologia

Purtroppo sappiamo bene che in altre occasioni episodi simili si sono conclusi in maniera tragica. Per questo molti stanno provando ad escogitare nuove tecnologie per evitare una volta per tutte che si ripetano tragedie del genere. Quella più interessante al momento è una “fibbia intelligente” da integrare al seggiolino per auto.

 

Grazie ad un sensore e ad un sistema miniaturizzato di comunicazione Bluetooth, questo semplice elemento aggiuntivo del seggiolino può “dialogare” con un normale smartphone, avvertendo nel caso in cui - per distrazione - si sia lasciato il piccolo passeggero legato con le cinture all'interno dell'auto. L'allarme scatta se dalla lettura di diversi parametri (come la temperatura all'interno dell'abitacolo, il movimento del bambino e la chiusura della fibbia) viene rilevata la presenza di un piccolo passeggero a bordo.

seggiolino bambino auto 2
La fibbia comunica direttamente con lo smartphone del genitore attraverso Bluetooth

Arriva la fibbia salvavita Bluetooth

Presentato allo scorso Ces di Las Vegas, il dispositivo è ora in fase di pre-industrializzazione e sarà a breve in commercio, permettendo a chiunque utilizzi un seggiolino per bambini nella propria automobile di fare un “upgrade” e rendere così le cinture intelligenti e a prova di distrazione.

 

Questa invenzione arriva dagli Stati Uniti e si deve ad un'intraprendente ex ragazza pon pon della squadra degli Arizona Cardinals, Marcie Miller, ora ingegnere alla Intel nel settore dell’Internet of Things. Sulla spinta emotiva dei molti incidenti che accadono nel mondo a seguito dei bambini dimenticati nelle auto parcheggiate (uno di questi ha proprio riguardato un collega della Miller alla Intel) è così nato questo interessante progetto.

 

Per la sua semplicità supera l'efficacia degli altri dispositivi in vendita - che utilizzano un trasmettitore radio e richiedono, quindi, che il genitore scendendo dall'auto si ricordi di portarlo con sé - e sfrutta la semplice interfaccia con un normale smartphone attraverso Bluetooth. Il dispositivo potrebbe essere commercializzato già nel prossimo inverno ad un prezzo che negli Usa non dovrebbe superare i 50 dollari.

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