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Teruel, 23 Luglio. L’edizione 2017 della Baja Aragon segna un’importante inversione di tendenza. Si torna a parlare di record di partecipazione, oltre 230 iscritti tra cui circa settanta Moto e altrettante Auto, ma soprattutto di una grande rappresentanza di specialisti. Nella migliore tradizione della Gara spagnola, si riparte da Teruel, e il rilancio della più famosa Baja europea (e a onor del vero seconda solo alle “mitiche” Baja California), parte dallo spessore tecnico e dalla… migliore tradizione meteo che incombe sulla fornace del “deserto” aragonese. 800 chilometri in totale nei tre giorni di Gara, un prologo il venerdì, due Speciali il sabato e una la domenica per un totale di oltre 550 km cronometrati. “Turni” di passaggio sulle Prove, prima le Moto e poi le Auto, e viceversa nelle due Speciali di sabato, sul percorso segnato e “segreto” fino alla vigilia ma naturalmente sufficientemente noto almeno ai più esperti.
La Gara, lanciata nel 1983, dal 2004 e 2005 aperta anche a Quad e Camion, e fino al 1991 per motociclisti a coppie, ha i suoi Assi iper specializzati e i suoi Miti. Assenti i motociclisti recordman, Farres per l’incidente all’Hellas Rally ed Esteve in Gara con un’Auto, le previsioni propendevano chiaramente per Joan Barreda, già vincitore tre volte della maratona spagnola. Tra le Auto, invece, era sfida e rivincita annunciata tra il recordman della Baja Spagna, Joan “Nani” Roma, 5 volte primo in Auto e 4 in Moto, e il vincitore dello scorso anno, Nasser Al Attiyah. Ancora una volta, Coppa del Mondo FIA e Campionato del Mondo FIM, si incontrano in Spagna per un grande Evento.
La Gara delle Moto fila liscia, quasi come l’olio. In mancanza di un avversario di Storia, Joan “Bang Bang” Barreda prende immediatamente le redini della Corsa e si impone in ciascuna delle quattro frazioni. Il Pilota ufficiale Honda già vincitore di tre edizioni della Baja spagnola, l’ultima delle quali lo scorso anno, vince il prologo davanti a Cervantes e al compagno di Squadra, Michael Metge. Metge resterà nella scia del “Capitano”, mentre Cervantes sarà prima rallentato, poi costretto al ritiro da un problema al serbatoio della sua Moto.
Barreda vince allo stesso modo le successive due Speciali del Sabato, 130 e 215 chilometri rispettivamente (ma la seconda nel frattempo passata all’”aratro” delle Vetture), e solo il gioco delle penalità lascia in qualche modo aperto uno spiraglio a un diverso sviluppo della corsa. Al secondo posto resta Michel Metge e al terzo sale Joan Pedrero, con la Sherco ufficiale. In bella evidenza anche David Adrià e Marc Sola con una Yamaha, Adrien Metge con la seconda Sherco, e il nostro Alessandro Ruoso, in Gara con una KTM, sempre a suo agio nella top ten e ottavo assoluto alla conclusione.
L’ultimo giorno di gara, con l’unica Speciale do 185 chilometri, non è diverso dai precedenti. Barreda parte forte e si porta subito al comando, vince la sua quarta Speciale e, con questa, la sua quarta Baja Aragon, uguagliando il record di Roma e avvicinandosi ai primati di Farres, cinque successi, e Esteve, sei. Al secondo posto subentra Joan Pedrero e Michael Metge deve accontentarsi anche quest’anno del terzo. Per Honda ancora un primo e un terzo, ma Pedrero è la vera sorpresa della corsa, insieme ad Adrià che è stato penalizzato nel finale.
Decisamente più combattuta la Gara delle Auto, che ha visto alternarsi al comando e a loro volta “braccati”, almeno tre Equipaggi. Questione di decimi, ma il primo leader al termine del prologo è Nani Roma, deciso, seppure non troppo sensibile ai numeri, ad andare a caccia del decimo successo personale. Le due Speciali di Sabato, invece, rimescolano le carte in tavola ad ogni passaggio. Il primo è vinto a sorpresa dall’argentino Orlando “Orly” Terranova, e il secondo ancora con una certa meraviglia da Mikko Hirvonen. Entrambi corrono con la Mini All4 Racing ufficiale, e al termine della Tappa è il finlandese a comandare la classifica provvisoria davanti a Al Attiyah, terzo e secondo nelle due Speciali, e Terranova. Meglio di Roma è il polacco Domzala, poi pesantemente penalizzato per aver abbandonato un pneumatico in fiamme lungo la pista, e così è il catalano a occupare la quarta posizione.
Separati da dieci secondi soltanto, Hirvonen, Al Attiyah e Terranova danno vita ad un finale da capogiro. Terranova e Hirvonen se la giocano, ma Al Attiyah rompe gli indugi e, così come aveva fatto lo scorso anno, impone agli avversari un ritmo
La Speciale di domenica diventa la “bella”. Separati da dieci secondi soltanto, Hirvonen, Al Attiyah e Terranova danno vita ad un finale da capogiro. Terranova e Hirvonen se la giocano, ma Al Attiyah rompe gli indugi e, così come aveva fatto lo scorso anno, impone agli avversari un ritmo. In questo modo il “Principe del Qatar” recupera agevolmente il lieve ritardo e vola fino ad imporsi con un margine consistente.
Al Attiyah e Matthieu Baumel vincono per la seconda volta consecutiva la Baja spagnola, in entrambe le occasioni alla guida della Toyota Hilux del Team Overdrive. Oltre due minuti e mezzo sulle Mini di Terranova e Fiuzza, oltre tre sull’altra Mini di Hirvonen e Schulz.
Peccato non aver visto di nuovo sulla scena della Baja spagnola Carlos Sainz. L’anno scorso El Matador era stato il principale protagonista della Gara, e solo nel finale, mentre Despres andava a vincere il Silk Way Rally, si faceva sorprendere da Al Attiyah. Quest’anno Despres ha concesso il bis in Cina, vincendo per la seconda volta consecutiva, ma Sainz non ha consumato la sua “vendetta”.