Avanti con i chip per auto targati UE: meno regole e investimenti grazie al Chips Act [Italia in corsa?]

Avanti con i chip per auto targati UE: meno regole e investimenti grazie al Chips Act [Italia in corsa?]
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Il delta a favore dell'Europa, contro le Mega Fab asiatiche, è di circa il 33% nei costi: incolmabile senza aiuti dall'alto. La Von der Leyen lancia il piano dei chip made in UE, per il 2030. Speriamo che qualcuno non se ne approfitti, dei soldi pubblici e gli altri continenti continuino a correre mantenendoci in coda
9 febbraio 2022

Si parla di un vero e proprio “Chips Act” per mettere l’Europa in cima (o meno in coda, essendo realisti sul 10% che contiamo oggi) al settore dei semiconduttori nei prossimi anni.

Troppo pesanti per l’industria, non solo dell’auto e per l’economia. La dichiarazione della Von der Leyen è a favore di un piano con 15 miliardi di euro da investire, oltre i 30 già stanziati, con persino un ammorbidimento delle regole sugli aiuti di Stato. Il target è pesare il 20% nella produzione globale entro 2030.

In pratica le aziende riceveranno maggiori aiuti pubblici, ma senza approfittare di passaggi da un governo all'altro… Speriamo sia tutto ben fatto. Controlli poi sulle esportazioni extra-Ue, alla faccia delle teorie del passato quanto si misero le fondamenta del commercio globale a inizio Anni Novanta e, in sintonia con quanto imposto dalla pandemia e dai comportamenti di altri continenti.

Come quelli delle Mega Fab asiatiche, che sfornano chip e componenti essenziali per gli oggetti di uso quotidiano. La stima attuale conta un terzo di competitività in meno per l’Europa (circa +33% di costo, incolmabile brevemente).

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